Omelia nella professione religiosa perpetua di Sr.M.Ester Giombini, osb (Chiesa Collegiata del Ss.Salvatore, S.Angelo in Pontano, 25 aprile 2007)

S.Angelo in Pontano, 25 aprile 2007

E’ un momento intenso di grazia e di gioia quello che stiamo vivendo oggi in questa celebrazione con la Consacrazione perpetua nella vita monastica della carissima Sr. Maria Ester Giombini della Riconciliazione: una grazia e una gioia che toccano non solo il cuore di questa nostra Sorella, ma anche il cuore di tutti noi che le siamo vicini con l’ammirazione, l’affetto e la preghiera. In verità, a gioire nel rendimento di grazie è la Chiesa come tale, che riconosce nella vita consacrata uno dei doni più preziosi che il Signore instancabilmente le dona. Ma soprattutto è il Signore stesso che si rallegra e gioisce, perché è Lui che sceglie Sr.M.Ester come sua sposa, la unisce intimamente e per sempre a sé.

Quella di oggi è una tappa quanto mai significativa di un lungo cammino che si collega a un progetto che Dio ha coltivato sin dall’eternità. Da sempre Dio ha pensato a questa nostra sorella e l’ha chiamata all’esistenza perché su di lei si realizzasse il suo progetto di amore.
A un certo punto nella vita di Sr.M.Ester è successo quello che è avvenuto nella vita di Abramo, così come abbiamo ascoltato nella prima lettura. Abramo si sentì chiamare dal Signore che gli diceva: esci dalla tua terra e va dove io ti indicherò (cf. Gn 12,1). Anche la nostra sorella avvertì un giorno questa voce del Signore: esci dal tuo guscio, dal tuo io, dalla tua volontà autoreferenziale, dal desiderio di realizzarti secondo il tuo proprio progetto e interesse, esci dal tuo ambiente, dalla tua famiglia, dal tuo paese, dal tuo lavoro e lasciati condurre, lasciati prendere per mano, renditi disponibile a fare la mia volontà; lasciati amare, io farò grandi cose in te: se tu lo permetterai…ti farò mia sposa!
Sì, all’origine della vocazione alla vita consacrata c’è l’amore di Dio: un amore straripante che chiede e concede l’intimità massima e dona tenerezza e soavità, un amore che vuole rendere partecipe la persona, in Gesù, alla vita sponsale di Dio: ti farò mia sposa.

L’unione sponsale con il Signore, peraltro, significa anche partecipazione alla missione a cui il Signore stesso chiama tutti i suoi discepoli. Ci ricordava il Vangelo di Marco che il Signore risorto, prima di salire al cielo, consegnò ai suoi discepoli il mandato di continuare la sua stessa missione, il compito cioè di andare e comunicare il Vangelo a tutte le genti.
La consacrazione alla vita religiosa rende partecipi in maniera propria e peculiare della missione di Cristo e pone la persona consacrata al servizio della Chiesa e nel mondo. La consacrazione abilita e impegna ad un amore più intenso, orante e contemplativo verso il Signore Gesù e insieme, anzi per questo, a un amore più generoso e operoso verso la Chiesa, per condividerne la missione evangelizzatrice e per testimoniare la sollecitudine materna verso tutte le situazioni di sofferenza che lacerano le relazioni umane.
La vita monastica non è un estranearsi dal mondo, un rendersi indifferenti o insensibili di fronte ai problemi degli uomini, ma una condivisione più profonda, intensa e coinvolgente nella vita dei fratelli, per i quali si desidera e si invoca appassionatamente la salvezza. Si tratta di amare i fratelli con lo stesso amore dello Sposo divino.

Cara Sr.Maria Ester, con l’emissione dei voti perpetui di povertà, castità e obbedienza oggi tu ti impegni a donarti totalmente e per sempre allo Sposo divino. Lui si dona tutto a te e si attende che anche tu ti doni tutta a Lui, senza riserve o condizioni.
L’amore del Signore è fedele, fedele per sempre! E tu, consacrandoti per sempre a Lui, cerca con tutte le forze nel tuo cuore di rispondere con la tua quotidiana fedeltà alla fedeltà del Signore stesso. Certamente questa è la tua intenzione sincera e il tuo impegno generoso. Non dimenticare mai però che questa consacrazione è una grazia: una grazia che sprigiona ogni giorno l’aiuto necessario per la risposta di fedeltà da offrire al Signore.

Carissima Sr.Maria Ester, ringrazia il Signore per questo dono straordinario, assolutamente gratuito, del suo amore di predilezione, che ti manifesta chiamandoti a consacrare a Lui la tua vita.
Per rispondere con generosità e fedeltà a questa altissima chiamata non sei sola. Ti esprimono affetto e premura i tuoi cari, ai quali sei per sempre riconoscente per averti donato la vita. Ti sono vicini con simpatia e stima quanti ti conoscono: i parrocchiani di Ostra, a cominciare dall’Arciprete, i fratelli della comunità neocatecumenale. Ti accolgono con spirito di fraternità le sorelle del tuo monastero. Noi tutti qui riuniti ti accompagniamo con la nostra preghiera perché il tuo “Sì per sempre” renda bella e gioiosa la tua vita e la tua missione di consacrata nell’Ordine di San Benedetto, tra le figlie e le sorelle di Santa Scolastica.
Mentre penso alla tua generosità penso ai tanti giovani che si interrogano sul loro futuro e sul senso della vita: forse anche tra i giovani che partecipano a questo momento di grazia il Signore fa brillare quel bellissimo e singolare progetto di vita che è la vita consacrata o la vita sacerdotale. Vogliamo pregare perché la consacrazione di Sr.Maria Ester, la sua testimonianza della gioia che saprà offrire vivendo la sua vocazione e missione diventi un seme che fa germogliare tante altre vocazioni, in particolare nella nostra Chiesa di Senigallia dove essa è stata generata alla fede.
Auguri carissimi, Sr. Maria Ester. Maria Santissima ti aiuti ad essere sposa fedele e gioiosa del suo Figlio Gesù e ti accompagni sempre con il suo materno amore nel tuo cammino. Così sia.