Lettera ai giovani (28/03/1999)

Senigallia, 28 marzo 1999

Cari giovani,

vi rivolgo anch’io l’annuncio inaudito e sorprendente di Gesù, riproposto quest’anno dal Papa come tema della XIV Giornata Mondiale della Gioventù: “Il Padre vi ama” (Gv 16,27).

E’ questa la certezza che sola è capace di dare senso, forza e gioia alla vita. Noi potremmo essere dimenticati, abbandonati, traditi anche dalle persone più care, ma non da Dio. Il Padre ci ama: la prova inconfutabile è che ha mandato a noi il suo Figlio unigenito, il quale è morto e risorto per la nostra salvezza.

Tutta la vita di Gesù è una testimonianza dell’amore infinito e misericordioso di Dio: le sue parole, i suoi gesti, i suoi miracoli, la sua passione e morte, la sua resurrezione.

Questo è il Vangelo, cioè la buona notizia, che è capace di cambiare la vita non per mortificarci, impoverirci, o mutilarci, ma per rischiarare il nostro orizzonte, per dare un senso compiuto alla nostra esistenza, per rendere più veri i momenti di gioia, per sostenerci con speranza nei momenti difficili.

Prima di tornare al Padre, Gesù ha affidato ai suoi discepoli la missione di portare a tutti gli uomini questa sconvolgente, buona notizia: “Andate in tutto il mondo ed annunciate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15).

La Chiesa, in quanto comunità dei discepoli di Cristo, esiste per questo, cioè per la missione di annunciare il Vangelo. La missione non è un “di più” o un “poi” rispetto all’essere della Chiesa: è la sua vocazione propria ed identità più profonda.

Anche nel nostro territorio c’è bisogno urgente di portare il messaggio del Vangelo. In particolare è il mondo dei giovani che richiama la nostra attenzione. Ci sono infatti non pochi vostri coetanei che fanno fatica a dare un senso alla vita : vivono cercando di “sbarcare il lunario”, paghi di qualche effimera soddisfazione, collocandosi ai margini della vita cristiana, si mostrano piuttosto indifferenti o lontani nei riguardi di Dio e della Chiesa.

Perché questi giovani possano incontrare lo sguardo d’amore del Signore è necessaria la testimonianza dei cristiani che con il loro stile di vita dimostrino come Gesù offra in modo totalmente gratuito la risposta che soddisfa il loro desiderio di verità, di felicità, di fraternità.

Facendo eco alla chiamata e all’invio di Gesù, “come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21), come successore degli apostoli anch’io chiedo a ciascuno di voi, cari giovani, di farvi missionari per portare a tutti, specialmente ai vostri coetanei, l’annuncio del Vangelo.

Come è noto, la nostra Chiesa di Senigallia si è già posta in stato di missione: in occasione del Giubileo del 2000 tutti i cristiani consapevoli della loro identità e vocazione sono convocati per intraprendere la “missione del popolo al popolo”.

Nella Missione diocesana c’è un posto e un ruolo particolare anche per voi. Con quest mia lettera, pertanto, intendo convocare tutti voi, che singolarmente o con i vostri gruppi vi siete messi alla sequela del Signore, perché possiate assumervi la vostra responsabilità e partecipare attivamente, come protagonisti, alla Missione.

Per far questo è necessario sviluppare e alimentare quelle dimensioni che sono essenziali nella vita cristiana: la preghiera assidua, la partecipazione coerente e possibilmente anche feriale all’eucaristia. la confessione periodica, la ricerca di una guida spirituale, l’impegno a camminare non da soli ma con tutta la comunità in un atteggiamento di ascolto e di dialogo con gli altri.

In particolare vi chiedo di unirvi agli altri fratelli nella fede, prendendo parte agli incontri formativiche sono previsti in preparazione alla Missione. Vi chiedo anche di partecipare, a suo tempo, alla visita alle famiglie e all’animazione dei “centri di ascolto”. Vi chiedo infine di suggerire voi stessi iniziative, momenti e luoghi per incontrare i vostri coetanei.

Non abbiate paura di rendere la vostra testimonianza, personalmente e come comunità, al Signore Gesù: Egli stesso ha promesso la sua presenza e assistenza: “Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”(Mt 28,20) Sostenuti dallo Spirito Santo, che avete ricevuto nel Battesimo e nella Confermazione, e accompagnati dalla Chiesa, sappiate di essere degli attesi: vi attende con fiducia la nostra Chiesa locale, vi attende con le sue aspirazioni il mondo dei vostri coetanei. Siate dunque un dono per tanti che ancora attendono una luce, un motivo per vivere e sperare.

Vi auguro di vivere intensamente la S.Pasqua. Come Maria, partecipando attivamente all’opera redentrice del Figlio, ha avuto la gioia di incontrarlo risorto, così possiate anche voi gustare la stessa gioia e donarla ai fratelli perché sperimentino l’amore dl Padre.

Fiducioso nella vostra disponibilità, vi saluto e vi benedico con affetto.