Lettera ai Missionari della Missione Diocesana (7 febbraio 2000)

Senigallia, 7 febbraio 2000

Sorelle e Fratelli nel Signore!

Siamo entrati nell’anno giubilare, che è anno di grazia, tempo di gioia, momento forte della Missione Diocesana. Desidero anzitutto rinnovarvi il mio più sentito ringraziamento per quanto avete già fatto per la Missione. So che avete anche sperimentato quanto dice San Paolo: “Per me la ricompensa è poter predicare il Vangelo” (cf. 1 Cor 9,18). La gioia sta proprio in questo: nella consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante per il Signore. Ho ascoltato diversi di voi, di altri mi hanno parlato i parroci: dopo l’iniziale trepidazione è scaturita la gioia di una esperienza significativa.

E allora, con questa nuova consapevolezza, rimettiamoci in cammino, senza soffermarci a calcolare quanto abbiamo realizzato. Preoccupiamoci solo di seminare e di dare la nostra disponibilità.

In diversi Centri di Ascolto effettuati in Avvento erano presenti alcune persone che normalmente non frequentano la Chiesa; erano presenti anche persone con situazioni particolari che hanno fatto sentire il peso della loro sofferenza: in ogni caso si sono incontrate persone assetate di Dio, per le quali il Centro di Ascolto poteva essere l’unico contatto con la Chiesa. Questo ci impegna a continuare l’esperienza intrapresa: del resto questa capillarità della Missione ha proprio il significato di raggiungere fratelli non altrimenti raggiungibili.

Nella Quaresima ci si ritroverà nei Centri di Ascolto per 4 volte. Precederà la terza visita alle famiglie.

Penso che già siate a conoscenza dei tempi: negli ultimi giorni di febbraio 2000 e nella prima decade di marzo si farà la visita alle famiglie; successivamente, nei giorni feriali delle prime quattro settimane di Quaresima avranno luogo i quattro incontri nei Centri di Ascolto.

Come per l’Avvento, si avranno a disposizione alcuni sussidi: il testo per i missionari animatori e le schede più brevi per i partecipanti agli incontri.

Per la visita alle famiglie, oltre la lettera del Parroco che invita a partecipare indicando luoghi, date e orari, ogni parrocchia deciderà se e quale segno portare. In Diocesi, comunque, è stato preparato un sussidio per la preghiera quotidiana in famiglia durante la Quaresima: potrebbe essere una buona idea.

I parroci, invece, durante la benedizione pasquale porteranno un fascicolo che spiega il Giubileo.

Sappiamo bene, ad ogni modo, che i sussidi da soli non bastano: la missione trova il suo fondamento nella testimonianza. Per questo vi invito a donare tempo ed energie alla Missione, nella consapevolezza che tutto ciò è donato per la Causa del Regno di Dio. Vi invito a parlare di Gesù senza paura, come di Colui che ha salvato la vostra vita: una esperienza che non può, quindi, rimanere nascosta.

Vi invito, inoltre, ad accompagnare il vostro impegno con una intensa preghiera, sapendo che nessuno può arrivare a Gesù senza l’aiuto determinante della Grazia divina.

Questo non significa che la nostra parte non conta nulla: la fatica, lo studio, l’impegno generoso indicano la nostra corrispondenza alla Grazia e il nostro amore al Signore. Per questo vi chiedo di curare anche la vostra preparazione, partecipando agli incontri di approfondimento sui temi della missione che la parrocchia continua ad organizzare.

Vi esorto, infine, a tenere sempre viva la fiducia e la speranza; non bisogna scoraggiarsi di fronte ai propri limiti; certamente la fatica generosa di tanti sta lasciando il segno.

Invocando l’intercessione di Maria Santissima, la Vergine della Visitazione e della Speranza, perché vi sia vicina e vi accompagni nel donare Gesù, l’unico Salvatore del mondo, ieri oggi e sempre (cf. Eb 13,8), vi assicuro la mia preghiera, la mia stima e la mia benedizione.

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