SALUTO ALLA DIOCESI AL TERMINE DEL MANDATO (Senigallia, 27 dicembre 2015)

            Nel momento in cui giunge al termine il mio servizio episcopale quale vescovo di Senigallia rivolgo a tutti i fratelli e sorelle della nostra amata Chiesa un saluto di pace in un abbraccio di gratitudine.
Rendo grazie al Signore per tutto ciò che mi ha donato dal 13 aprile 1997 quando, mediante la chiamata di San Giovanni Paolo II, sono venuto a Senigallia per continuare la missione degli Apostoli sulle orme del Buon Pastore.
In questi quasi 19 anni del mio ministero ho avuto la grazia di incontrare tante persone dalle quali ho ricevuto certamente molto di più di quanto ho dato. Mi sento in dovere di ringraziare in particolare i carissimi confratelli nel sacerdozio, i miei più stretti collaboratori, le persone consacrate nella vita religiosa, i laici impegnati nelle comunità parrocchiali e nelle aggregazioni ecclesiali, i rappresentanti delle istituzioni locali: grazie di cuore per il cammino fatto insieme in vista del bene della comunità ecclesiale e della comunità civile.
Da parte mia, pur consapevole dei miei limiti e delle mie manchevolezze, ho la coscienza di aver cercato di orientare il mio ministero nella luce del Concilio Vaticano II, avendo vissuto direttamente e da vicino questo grande evento ecclesiale negli anni della mia formazione sacerdotale. In particolare mi sono sforzato di incarnare nel mio servizio pastorale la visione conciliare della Chiesa come comunione, popolo di Dio adunato nell’unità di fede, speranza e carità; popolo unito nella corresponsabilità dei suoi membri – soprattutto sacerdoti e fedeli laici –  e in cammino verso i “cieli nuovi e terra nuova”; popolo che vive il dialogo con il mondo, condivde problemi e speranze, rivolge un’attenzione prioritaria verso i più deboli e bisognosi, si impegna nella costruzione della pace. Essere strumento di comunione con Dio e con i fratelli: questo mi è sembrato il contenuto fondamentale del servizio episcopale, il dover essere del vescovo.
Il passaggio del testimone è per me un momento di grazia perché mi permette di considerare con più obiettività quanto avrei potuto e dovuto fare di più e meglio; allo stesso tempo tale evento mi spinge ad affidare le mie povertà alla misericordia del Buon Pastore e al perdono dei fratelli. Mi auguro di poter sperimentare anch’io, in questo anno giubilare appena iniziato, l’amore misericordioso del Padre e la benevola comprensione dei fratelli.
In questa occasione desidero ringraziare Papa Francesco perché dona alla nostra Chiesa un nuovo pastore nella persona di Mons.Franco Manenti: mentre attendiamo il suo arrivo già abbiamo imparato a conoscerlo e apprezzarlo come un buon pastore che si distingue per la sua bontà, mitezza, spirito di comunione. Vogliamo assicurarlo che lo accogliamo con stima, con gioia e affetto filiale.
Per quanto mi riguarda, anche se lascio la mia responsabilità di guida della Diocesi, non cessa il vincolo di amore e di servizio per questa Chiesa e per ciascuno dei suoi membri, vincolo che cercherò di vivere nella preghiera, nella testimonianza e in quei servizi che, sempre in comunione con il Vescovo Franco e in obbedienza al suo ministero, mi sarà dato di offrire.
In questa svolta della nostra vita, a me e a voi,  fratelli e sorelle della Chiesa senigalliese, il compito di restare fedeli nella verità e nella carità, nell’amicizia e nella comunione, nella gioia di annunciare e testimoniare il Vangelo, ciascuno con i propri doni e la propria responsabilità.
A tutti, perché di tutti sono fratello e padre, di tutti debitore e servo, la promessa del mio ricordo, del mio affetto e della mia preghiera. Confidando anch’io nella vostra preghiera, porgo a ciascuno di voi, alle vostre famiglie e alle vostre comunità i migliori saluti e auguri di ogni bene.