Senigallia, 29 giugno 2001
DECRETO DI INDIZIONE DELLA VISITA PASTORALE
Trascorsi quattro anni dall’inizio del mio ministero episcopale in questa Chiesa particolare che è in Senigallia, avendo già incontrato in varie occasioni persone, famiglie, gruppi e comunità parrocchiali, è ora tempo di procedere alla prima Visita Pastorale dell’intera Diocesi, come è dovere proprio del Vescovo, padre e pastore della porzione di popolo di Dio affidata alle sue cure, per approfondire la conoscenza, la stima e l’aiuto reciproco.
E’ lo stesso desiderio dell’apostolo Paolo che spinge il Vescovo a compiere la Visita Pastorale: “Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunziato la Parola del Signore, per vedere come stanno” (At 15,36). “Desidero infatti vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate gratificati, o meglio, per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io” (Rm 1,11).
La Visita Pastorale, pertanto, non è un fatto burocratico o anche solo celebrativo. “E’ un avvenimento di grazia, che riflette in qualche modo l’immagine di quella singolarissima e del tutto meravigliosa visita, per mezzo della quale ‘il pastore supremo’ (1 Pt 5,4), il vescovo delle nostre anime (cf. 1 Pt 2,25) Gesù Cristo ha visitato e redento il suo popolo (cf. Lc 1,68)” (Direttorio Pastorale dei Vescovi, Ecclesiae Imago).
Il Vescovo, continuatore del ministero apostolico, principio visibile e fondamento dell’unità della Chiesa diocesana (LG 23), compie la visita con i sentimenti di Gesù Buon Pastore per annunciare il suo Vangelo e per confermare i fratelli nella fede. E’ il padre che si incontra con i figli per illuminarli e incoraggiarli, per promuovere l’unità e la comunione in Cristo e nella Chiesa, per dare slancio all’impegno missionario.
La mia prima Visita Pastorale, che con il presente Decreto delibero di indire, come di fatto indico, avrà inizio nel mese di ottobre 2001 e si prefiggerà in particolare il raggiungimento dei seguenti tre obiettivi:
evangelizzazione: dare impulso alla missione popolare, perché, dopo l’esperienza del Grande Giubileo, diventi effettivamente una dimensione normale e permanente della vita cristiana, concretizzando così l’impegno sollecitato da Gesù e riproposto dal Santo Padre Giovanni Paolo II: duc in altum! (Lc 5,4).
ministerialità: promuovere la corresponsabilità, suscitando i ministeri di fatto, istituiti e ordinati (particolarmente il Diaconato permanente) e rivitalizzando gli organismi di partecipazione (Consiglio Pastorale Parrocchiale e Consiglio per gli Affari Economici):
carità: valorizzare il servizio ai fratelli, incoraggiando il volontariato e promuovendo le Caritas parrocchiali.
Nell’espletamento di questo atto del mio ministero intendo avvalermi, a norma del can.396.2 del C.J.C., della collaborazione di alcuni sacerdoti. Nomino pertanto Convisitatori i Rev.mi Confratelli: Mons.Gerardo Rocconi, Vicario Generale, con il compito di Coordinatore della Visita Pastorale; Mons. Eugenio Giulianelli, Cancelliere Vescovile, con l’incarico di esaminare i libri dell’Archivio parrocchiale; Can. Pier Domenico Pasquini, Economo Diocesano, con il mandato di verificare gli atti amministrativi, le strutture, le suppellettili e i beni culturali.
Affido il buon esito di questo mio servizio episcopale all’intercessione della Madonna della Speranza e di San Paolino da Nola, nostri Patroni, come pure di tutti i Santi e Beati originari della nostra Diocesi, tra cui S.Maria Goretti e il Beato Pio IX. Il Signore conceda alla nostra Chiesa, rafforzata nella comunione e nella missionarietà, di testimoniare a quanti vivono nel nostro territorio il suo amore e la sua misericordia.