Notificazione ai Sacerdoti sulle “collette” universali, nazionali e diocesane (1 luglio 2003)

Senigallia, 1 luglio 2003

Carissimi Confratelli,
come ho avuto modo di accennare nel recente incontro del Clero tenutosi a Corinaldo il 25 giugno c.a., desidero qui precisare le disposizioni canoniche in riguardo alle “giornate”, e cioè alle varie collette a carattere universale, nazionale e diocesano che si tengono nel corso dell’anno e alle quali sono tenuti tutti i Parroci, Rettori e Cappellani di Chiese.

Collette a Carattere Universale Obbligatorie
Le collette Universali sono stabilite dalla S. Sede e si tengono secondo il seguente calendario deliberato dalla CEI (cfr.: Notiziario CEI 2/94, pp. 83-84):
ultima domenica del mese di giugno: per la carità del Papa;
penultima domenica di ottobre: per le missioni;
venerdì santo: per le opere della Terra Santa.
Queste offerte, una volta raccolte, vanno con sollecitudine e per intero, senza cioè trattenere nulla, trasmesse alla Curia diocesana (Ufficio Amministrativo Diocesano), che poi provvederà ad inoltrarle ai soggetti destinatari (cfr. Delibera n. 59 CEI del 3 settembre 1993).

Collette a Carattere Nazionale Obbligatorie
Le collette Nazionali sono stabilite dalla Conferenza Episcopale e si tengono secondo il seguente calendario deliberato dalla CEI (cfr.: Notiziario CEI 2/94, pp. 83-84):
terza domenica di Pasqua: giornata nazionale per l’Università Cattolica;
terza domenica di Novembre: giornata nazionale per le migrazioni.
Queste offerte, una volta raccolte, è bene che vadano trasmesse per intero alla Curia diocesana, rammentando, comunque, quanto dispone in proposito la Conferenza Episcopale: “Quando la colletta è a carattere nazionale la chiesa o l’oratorio possono trattenere, purché se ne dia avviso ai fedeli, una somma pari, di norma, alla raccolta effettuata in una domenica ordinaria” (cfr. Delibera CEI n. 59 del 3 settembre 1993).

Collette a Carattere Diocesano Obbligatorie
Nella nostra Diocesi le collette che vengono annualmente tenute per le necessità della Chiesa locale, sono:
15 agosto: Giornata del Seminario;
quinta domenica di Quaresima : Giornata della Carità.
Queste offerte, stabilite a mente del can. 1266 CJC, vanno immediatamente trasmesse per intero, senza trattenere alcuna somma, alla Curia Diocesana, che provvederà poi secondo le specifiche destinazioni.
Durante l’anno è poi tradizione consolidata lo svolgersi di altre giornate care alla comunità cristiana; mi riferisco in particolare alla giornata mondiale dei lebbrosi e alla giornata per la S.Infanzia. Si tratta di concrete azioni a sostegno di categorie assai bisognose del nostro aiuto e per le quali siamo certi che non verrà meno il nostro generoso contributo, così come è stato lodevolmente sempre fatto.
Giova inoltre ricordare quanto stabilisce la CEI circa i soggetti obbligati ad effettuare le collette: “Nelle giornate destinate per le collette a carattere universale o nazionale le somme in denaro raccolte nelle chiese, sia parrocchiali sia non parrocchiali, e negli oratori, compresi quelli dei membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica, sono destinate alla finalità stabilita” (cfr.: Delibera CEI n. 59 del 3 settembre 1993). Tale disposizione si applica pure per le collette diocesane.
Il fatto che vengano celebrate in Parrocchia iniziative singole e particolari non dispensa dall’obbligo di celebrare le “giornate” universali, nazionali e diocesane. Così, ad esempio, se nella giornata missionaria viene invitato un missionario nella propria Chiesa, le offerte raccolte in quella domenica andranno ugualmente versate alla Curia diocesana, mentre la Parrocchia eventualmente verserà del suo al missionario una somma secondo le proprie possibilità. O ancora, il fatto che vengano raccolte Messe perpetue per il Seminario, non esime dall’obbligo di celebrare la giornata per questa fondamentale istituzione presente nella nostra Diocesi.
L’economato diocesano è incaricato di pubblicare annualmente il rendiconto di tutte le giornate. In vista della prossima, imminente pubblicazione invito tutti coloro che per dimenticanza o altro non avessero ancora versato in Curia le offerte raccolte, di farlo quanto prima.
Confidando che nella nostra Chiesa particolare, in piena comunione con la Chiesa universale, possa sempre mantenersi vivo e svilupparsi il senso di corresponsabilità e solidarietà a vantaggio dell’annuncio del Vangelo, l’occasione mi è gradita per porgervi un cordiale e grato saluto.