Catechesi ai giovani della Diocesi di Senigallia (GMG Cracovia 2016)

Catechesi: Questo è il tempo della misericordia (Lc 4,14-21)

14Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. 16Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

18Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
19a proclamare l’anno di grazia del Signore.         
20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato.

Un primo rilievo riguarda la grande ammirazione nei confronti di Gesù da parte della gente della Galilea per il suo insegnamento («gli rendevano lode»), la meraviglia degli abitanti di Nazareth («erano meravigliati delle parole che uscivano dalla sua bocca») e la loro attesa («gli occhi di tutti erano fissi su di lui») per quanto si attendevano da lui («Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui nella tua patria). Attorno a Gesù si raccoglie l’attenzione e l’attesa di tanta gente.

  • Ho qualche motivo per rendere lode al Signore in questo momento della mia vita?
  • Cosa mi aspetto da Lui?

Un secondo rilievo riguarda i movimenti e le parole di Gesù. Gesù si muove lasciandosi guidare dallo Spirito Santo. Luca lo aveva già segnalato poco prima («Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto», 4,1); ora ci informa che Gesù «ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito». Gesù stesso lo riconosce («Lo Spirito del Signore è sopra di me»).

Gesù non porta un proprio messaggio, ma riferisce la parola di Dio, una parola che dà speranza a coloro che non hanno la possibilità di una vita piena, perché poveri, prigionieri, malati e oppressi. Grazie a lui la parola di Dio non resta solo una promessa, ma si realizza («Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»).

Con Gesù l’offerta di Dio raggiunge la mia vita e la riscatta dalla sua povertà, dalle sue ferite, dalla sua tristezza.

  • Da quali “povertà” ho bisogno di essere liberato da Gesù?

Un terzo rilievo. Papa Francesco invita voi giovani ad andare da Gesù pieni di fiducia:

«Non abbiate paura di fissare i suoi occhi colmi di amore infinito nei vostri confronti e lasciatevi raggiungere dal suo sguardo misericordioso, pronto a perdonare ogni vostro peccato, uno sguardo capace di cambiare la vostra vita e di guarire le ferite delle vostre anime, uno sguardo che sazia la sete profonda che dimora nei vostri giovani cuori: sete di amore, di pace, di gioia, e di felicità vera. Venite a Lui e non abbiate paura!  Venite per dirgli dal profondo dei vostri cuori: “Gesù confido in Te!”».

Vi invita inoltre a essere portatori, testimoni della misericordia di Dio Padre, a fare in modo che il testo di Isaia che Gesù ha commentato nella Sinagoga di Nazareth e al quale ha dato compimento con la propria vita, si realizzi “oggi”, nei luoghi dove si svolgete la nostra vita, grazie a voi, alla vostra testimonianza.

«Lasciatevi toccare dalla sua misericordia senza limiti per diventare a vostra volta apostoli della misericordia mediante le opere, le parole, la preghiera, nel nostro mondo ferito dall’egoismo, dall’odio, e da tanta disperazione. Portate la fiamma dell’amore misericordioso di Cristo – di cui ha parlato san Giovanni Paolo II – negli ambienti della vostra vita quotidiana e sino ai confini della terra».

Questo lo possiamo realizzare se anche noi, come Gesù, ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo, se ci lasciamo raggiungere dal suo amore, se portiamo non tanto le nostra parole, i nostri progetti, le nostre promesse, ma la parola, le promesse, l’amore di Dio Padre.

  • Domande da porre a noi stessi
  • Mi sto lasciando guidare dal Signore nella mia vita?
  • Cosa sto offrendo agli altri, a chi mi incontra: me stesso, le mie verità, oppure le parole che dico, i gesti che compio lasciano trasparire il Signore Gesù che si prende cura con amore di ogni persona?
  • Una richiesta da porre al Signore
  • Come mi vuoi testimoni del tuo amore, della tua misericordia, che ridà speranza alla vita ferita e disperata di tante persone?

 

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