Lettera ai Sacerdoti: Catecumenato degli adulti (Senigallia, Giovedì Santo 2004)

Giovedì Santo, 8 aprile 2004

Oggetto: Catecumenato degli adulti

Carissimi Confratelli,
in questo giorno, in cui facciamo memoria del dono del sacerdozio ministeriale nel quale il Signore Gesù, Capo e Pastore del nuovo gregge dei credenti, ci ha configurato a sé, vorrei invitarvi a riprendere alcuni spunti che già proposi alle nostre comunità cristiane all’inizio di questo anno pastorale.
Tutti siamo chiamati dallo Spirito ad una rinnovata fantasia pastorale di fronte ad un contesto sociale, culturale e religioso nel quale la nostra missione di annunciare Cristo, morto e risorto, si fa più impegnativa e più urgente.
La via che ci viene suggerita dai vescovi italiani, come scrissi nel programma pastorale, è “la scelta di configurare la pastorale secondo il modello della iniziazione cristiana”. Fra i vari ambiti in cui possiamo iniziare a percorrere questa via, vorrei oggi sottolinearvi quello della iniziazione cristiana degli adulti.
Anche nella nostra Chiesa vi è un numero crescente di adulti, che chiedono di diventare cristiani e domandano il Battesimo. Esso rappresenta un forte stimolo per la nostra Chiesa ed è testimonianza di come l’appello di Cristo alla fede sia ancora vivo nel mondo d’oggi.
In questo periodo storico la Chiesa italiana ha scelto il catecumenato degli adulti come luogo particolare di evangelizzazione e «modello di ogni processo di iniziazione cristiana». Lo ricordano con precisione i Vescovi italiani, i quali aggiungono: «L’importanza della scelta catecumenale, prima ancora che per il numero degli adulti che raggiunge, ha valore per la sua funzione significativa nella pastorale e per il futuro della Chiesa».
Nell’accompagnare coloro che intendono diventare cristiani la Chiesa gioca un ruolo insostituibile, da quando accoglie i catecumeni, mentre li accompagna fino alla celebrazione liturgica dell’evento sacramentale. In questo cammino la Chiesa riscopre il suo significato originario, che è quello di essere comunità che annuncia il Vangelo e nello stesso tempo si lascia evangelizzare.
Di conseguenza l’impegno di accompagnare i catecumeni non va visto come una fatica in più ma come un dono di Dio per tutta la comunità.
Il Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti (RICA), insieme con gli Orientamenti per il catecumenato degli adulti, annuncia apertamente che il divenire cristiani coincide con l’essere introdotti contemporaneamente nel mistero pasquale di Cristo e nella sua Chiesa. I due aspetti sono intimamente collegati, poiché è nella Chiesa e per mezzo della Chiesa che il catecumeno accede al mistero della salvezza e, nello stesso tempo, è proprio grazie ai sacramenti pasquali che egli entra a pieno titolo nella Chiesa. Il richiamo alla necessità insostituibile della comunità ecclesiale mostra con forza che la fede cristiana, fin dall’inizio, non è qualcosa di intimistico e di individualistico, bensì è una realtà che possiede una intrinseca dimensione ecclesiale.
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Lo Spirito Santo, attraverso strade impreviste e soprattutto attraverso la testimonianza dei cristiani, fa sì che il messaggio evangelico susciti anche oggi simpatia, attrazione e desiderio di diventare discepoli di Cristo. La comunità cristiana ha il dovere di accogliere con letizia e di sostenere con forza coloro che si pongono in questa ricerca, facendo particolare attenzione anche alla loro cultura, cioè al loro modo di pensare e vivere, così che si realizzi, insieme all’evangelizzazione della cultura, anche una vera inculturazione del Vangelo.
In questa prospettiva, agli adulti che desiderano diventare discepoli di Cristo, la Chiesa propone l’itinerario formativo dell’iniziazione cristiana, che comprende momenti di ascolto e annuncio della Parola di Dio, catechesi, preghiera, verifiche, celebrazioni liturgiche e sacramentali, esperienze di sacrificio e penitenza, carità. Lo scopo di questo itinerario è portare all’incontro personale con Cristo nella Chiesa, fino ad assumere sempre più la mentalità di Cristo, il suo modo di vedere, giudicare e agire.
«Chiedere ad un catecumeno: “Vuoi ricevere il battesimo?” – scrive il Santo Padre nella Novo Millennio Ineunte al n. 31 – significa al tempo stesso chiedergli: “Vuoi diventare santo?” … E’ ora di riproporre a tutti con convinzione questa “misura alta” della vita cristiana.»
Nella Chiesa locale, la parrocchia è il luogo ordinario e privilegiato del cammino d’iniziazione cristiana. «È nella parrocchia in particolare che l’esperienza di tipo catecumenale, soprattutto in vista della celebrazione dei sacramenti della iniziazione, trova la sua attuazione ordinaria».
Il catecumenato è una funzione essenziale della Chiesa. Il suo ripristino costituisce oggi un criterio di validità e un’occasione provvidenziale di rinnovamento ecclesiale. In una pastorale di evangelizzazione la scelta catecumenale deve passare da esperienza marginale o eccezionale a prassi ordinaria. Il catecumenato non è qualcosa di aggiuntivo, ma momento fondamentale dell’attività delle nostre comunità ecclesiali, anche se al presente possono essere pochi gli adulti che domandano esplicitamente il Battesimo.
Il Servizio Diocesano per il Catecumenato, istituito da quest’anno, vorrà offrirvi tutti quei suggerimenti e strumenti che risultassero necessari affinché nelle vostre comunità parrocchiali siano elaborati quegli itinerari di catecumenato con i quali accompagnare coloro che desiderano divenire cristiani.
Carissimi sacerdoti, noi abbiamo ricevuto dal Signore il mandato di aprire le porte della fede a quanti Egli chiama nella sua Chiesa. Ricordando le parole dell’apostolo Paolo “Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo” (1 Cor 1,17), questo è il tempo in cui non possiamo fermarci alla somministrazione dei sacramenti, ma siamo chiamati ad annunciare ad ogni uomo l’amore di Dio rivelato in Gesù Cristo. Lo Spirito Santo, che guida la Chiesa, ci sorreggerà in queste nuove vie di evangelizzazione.
Mentre vi ringrazio per la generosa dedizione al ministero che ogni giorno riversate negli innumerevoli impegni pastorali, incoraggiati dalla materna intercessione della Vergine Maria e dalla protezione del nostro beato Pio IX, invoco su di voi e sulle vostre comunità parrocchiali la benedizione del Signore.

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