Ordinazione Diaconale di Andrea Rocchetti (17 giugno 2000)

Brugnetto di Ripe, Pista Polivalente Parrocchiale sabato 17 giugno 2000

Tra i collaboratori che il Signore sceglie e chiama vi sono anche i diaconi.

Il diacono viene scelto per essere di aiuto al vescovo e ai presbiteri nel ministero della parola, dell’altare e della carità. Il compito proprio del diacono è quello di servire, offrendo così a tutta la comunità un’immagine

1. La liturgia, che fa da cornice all’ordinazione diaconale del nostro amico e fratello Andrea, ci invita a guardare in alto, nel punto più accecante della luce, nel mistero più profondo della nostra fede. Non facciamo memoria di un evento, ma del mistero che è all’origine della nostra storia ed è la meta, il traguardo del nostro pellegrinaggio terreno: la Ss. Trinità, Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

Nella festa della Ss. Trinità Dio squarcia il silenzio del suo mistero e ci fa cogliere la verità sul mondo, creato, in certo modo, a sua immagine e somiglianza.

Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che oggi contempliamo nella Trinità, sono la radice, la fonte, il sostegno della comunità nata nel giorno di Pentecoste, segno dell’unità di tutto il genere umano. La Chiesa non nasce dal basso, per volontà degli uomini, ma dall’alto, da Dio, che è comunione di tre persone. Esse, proviamo a balbettare, si vogliono a tal punto bene l’una con l’altra da essere una cosa sola. Da tale comunione di amore nasce la Chiesa e verso tale comunione essa cammina. La Trinità è origine e termine della Chiesa.

2. Per costruire e far crescere la Chiesa come comunione Gesù ha chiamato i suoi discepoli ed ha dato loro l’incarico, che è stato riportato dal brano del Vangelo: “Andate ed ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt viva del Signore Gesù, che è venuto in mezzo a noi non per essere servito, ma per servire. La comunione ecclesiale non si costruisce con il dominio, con la forza, con la ricchezza, con i grandi discorsi, ma con la disponibilità a lavare i piedi dei fratelli, cioè con il servizio; perché il servizio è l’espressione più genuina dell’amore: chi ama non cerca il proprio vantaggio o interesse, ma si mette al servizio dell’altro.

3. Questa sera il nostro Andrea riceve il dono dello Spirito Santo. La sua vita viene trasformata. Lo Spirito Santo è l’amore infinito di Dio e a questo amore si risponde con il servizio. Per questo Andrea questa sera si consacra al servizio. Il Signore si dona a lui e lui si dona al Signore, per sempre.

Come segno della sua consacrazione e dedizione egli questa sera sceglie ufficialmente e definitivamente il celibato, la castità perfetta. Che senso ha tutto questo? Non si tratta tanto di una rinuncia (ad una sposa, a dei figli, alla famiglia), quanto di una scelta: si sceglie il Tutto, il Sommo Bene, e si assume come famiglia da servire, da amare, da circondare di ogni premura e attenzione, la Chiesa intera, la famiglia dei figli di Dio.

4. Caro Andrea, con la tua ordinazione diaconale tu ti metti al servizio in particolare di questa Chiesa locale che è pellegrina a Senigallia. La tua vocazione è nata nel grembo della tua famiglia e della comunità cristiana di Brugnetto, che è un’articolazione della nostra Chiesa senigalliese. Con il diaconato tu ti inserisci più intimamente nella vita della nostra Chiesa locale; con il tuo ministero entra nella nostra diocesi una ventata di aria fresca: tu fai dono alla nostra Chiesa del tuo entusiasmo giovanile, entusiasmo che ti auguro di conservare intatto lungo tutto l’arco della tua vita.

Svolgi il tuo ministero nella gioia, soprattutto a contatto con i giovani: aiutali a conoscere e amare il Signore; aiutali a percepire il fascino che emana dalla sua persona e dal suo insegnamento; aiutali a cogliere la bellezza della Chiesa, sua corpo mistico.

Conserva la gioia e la serenità anche nei momenti di prova, che certamente non mancheranno. Anche a te capiterà di fare esperienza della croce: è una dimensione ineludibile della vita cristiana; ma non temere. Puoi contare su tante persone che ti vogliono bene: la tua famiglia, che ringrazio per aver assecondato la tua vocazione; i Superiori del Seminario, a cui va la nostra gratitudine per il sostegno che ti hanno offerto nel cammino formativo, la comunità di Brugnetto che ti ha generato alla fede, le comunità di Monte San Vito, Marina di Montemarciano e della Pace di Senigallia, dove hai compiuto le tue prime esperienze pastorali. Ti è vicino il tuo Vescovo, che ti ha seguito con affetto sin dagli anni di scuola nel Seminario Regionale, e ora ti accoglie nel Presbiterio insieme con gli altri fratelli nel sacerdozio.

Soprattutto puoi contare sulla parola di Gesù, che è risuonata poco fa nel Vangelo: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

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