Ingresso del nuovo Parroco don Andrea Franceschini a Marzocca e Montignano (23.9.2017)

La parola di Dio di questa domenica ci sorprende, perché ci chiede di rivedere la nostra immagine di Dio e del suo agire nella storia degli uomini.

Nella prima lettura il profeta Isaia dà voce a Dio, il quale segnala la grande distanza tra i suoi pensieri e i nostri, tra le sue vie e le nostre, non in ragione, come spesso siamo portati a pensare, del fatto che Lui è più grande di noi, è il nostro Creatore, è l’Onnipotente, ma in ragione del fatto che “largamente perdona”. È la capacità di misericordia, di perdono che fa la differenza tra noi e Dio.

Anche la pagina del vangelo ci sorprende. Gesù racconta la parabola per spiegare ai discepoli il “Regno dei cieli”. La parabola presenta un tratto singolare di Dio Padre e del suo modo di fare.

La parabola ci rivela che Dio non si rassegna a vedere qualcuno che resta fuori dalla sua vigna, che non sta con lui, estraneo al suo amore. Per questo esce dalla sua casa a ogni ora del giorno e invita tutti indistintamente a lavorare per lui, a stare con lui. E’ un Dio che non regola il suo comportamento sulla mia prestazione (Dio è buono perché e quando io sono buono), ma sul suo amore sconfinato, senza limiti e per tutti. Dio non mi vuole bene perché lo merito, Dio mi vuole bene e basta, come vuole bene a ogni uomo, sia a chi è accoglie il dono fin dalla prima ora sia a chi lo accoglie solo all’ultima ora.

Penso che ci faccia piacere sapere che Dio ci ama così. Ci fa altrettanto piacere che Dio ami così anche quelle persone che possiamo catalogare, per tante ragioni, tra gli operai dell’ultima ora?

Qui probabilmente scopriamo ci prendere le difese degli operai della prima ora, di non disapprovare del tutto, se non addirittura, di condividere le ragioni della loro protesta. Questi operai, invece di apprezzare la fortuna che avevano avuto, di poter guadagnare il salario di una giornata, si erano lamentati del fatto che anche altri avevano potuto godere della bontà del padrone.

La Colletta della Messa ci suggerisce come non cedere alla tentazione di fare il tifo per gli operai della prima ora: chiedere al Padre giusto (perché rispetta il patto con gli operai della prima ora) e grande (perché tratta gli operai dell’ultima ora coma i primi) che ci aiuti a comprendere le parole di Gesù (“apri il nostro cuore all’intelligenza delle parole del tuo Figlio”), perché solo così comprendere che lavorare nella vigna del Signore fin dal mattino (beneficiare da lungo tempo)  è per noi un “impagabile onore”.

Per don Andrea che inizia il suo servizio di parroco a Marzocca e a Montignano penso che il racconto di Gesù sia particolarmente prezioso. Per diverse ragioni. Anzitutto perché gli ricorda che lui è tra gli operai che “hanno l’impagabile onore di lavorare nella vigna del Signore fin dal mattino” (come abbiamo pregato nella Colletta). Questo è un dono grande, di cui essere grato e da cui trarre motivo di serena fiducia nel proprio servizio. Poi perché gli suggerisce di imitare questo padrone che esce più volte sulla piazza del paese per offrire alle persone che incontra il lavoro nella propria vigna. A muovere questo padrone è un cuore buono, solidale, che gli suggerisce di non valutare solo il proprio tornaconto, ma anche e soprattutto il bisogno di quelle persone che sono più bisognose. Uscire dalla casa e andare nella piazza è il suggerimento che il protagonista della parabola dà a don Andrea, cioè andare dalla gente, stare con loro, per dare loro la speranza e la gioia di chi sa di essere amato e cercato dal Signore, in ogni momento e in ogni situazione della propria esistenza. Quello del pastore è un andare ispirato dallo stesso amore di Gesù, che cerca le persone, ogni persona, con pazienza, si fa attento alla loro situazione, si prende cura di loro.

Don Andrea, dopo aver svolto il tuo ministero, con generosità e sapienza,  in gran parte a servizio della pastorale giovanile diocesana (e di questo la Diocesi ti è molto grata), da oggi sei chiamato a uscire su un’altra piazza, quella delle parrocchie di Marzocca e Montignano, dove incontrerai persone che per tante ragioni, faticano a dare alla propria esistenza un orizzonte di speranza e che attendono da te una parola, quella del vangelo di Gesù, che apra loro questo orizzonte, ma troverai anche persone che sembrano non interessate al Signore, al suo vangelo. Non avere timore di rivolge anche a queste l’invito a venire nella vigna del Signore, quella del suo amore che non si sottare a nessuno, nemmeno a chi fa tardi.

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