La Cei ha firmato un Protocollo con il Governo sulle misure da adottare. In allegato il documento, il comunicato della Cei e un video in cui il Segretario generale, monsignor Russo, illustra l’accordo. Di seguito le indicazioni per poter partecipare alla Messa.
Disposizioni da adempiere per la celebrazione Eucaristica
Viviamo l’incontro con il Signore nel rispetto della salute degli altri, per questo seguiamo le seguenti regole, anche se possono sembrarci faticose, ascoltando le indicazioni dei volontari
Ogni chiesa ha individuato il numero massimo di partecipanti che sarà indicato in un apposito cartello posto all’ingresso della chiesa stessa. Una volta raggiunto il numero massimo non sarà più possibile entrare.
All’ingresso e dentro la chiesa ci saranno dei volontari facilmente riconoscibili che aiuteranno a rispettare le regole.
- Innanzitutto c’è la regola del distanziamento e dell’igiene: si entra in chiesa mantenendo la distanza di 1 metro e mezzo e all’ingresso ci si igienizza le mani con i prodotti che sono a disposizione. Anche se si indossano i guanti ci si igienizza. E’ necessario l’uso di mascherina che copra naso e bocca.
Non è possibile entrare se
- sono presenti sintomi influenzali / respiratori
- si ha una temperatura uguale o superiore a 37,5° C
- si è stati in contatto con persone positive a Sars-CoV-2 nei giorni passati
- Una volta entrati ci si può sedere nelle panche solo dove indicato o nelle sedie che non vanno assolutamente spostate. Questo per mantenere sempre la distanza di un metro. Per le situazioni particolari come genitori con figli piccoli e anziani con accompagnatore, non potendo tenere la distanza per ovvi motivi saranno fatti sedere vicino, facendo attenzione a non avvicinarli agli altri fedeli.
- Saranno predisposti spazi per le persone diversamente abili.
- Non ci sarà l’acqua benedetta nelle acquasantiere
- Nei giorni feriali è possibile che in qualche chiesa non sa possibile sedersi in qualche zona per limitare la sanificazione al termine della celebrazione.
- In alcune chiese ci saranno entrare e uscite diverse (saranno indicate da appositi cartelli). L’accesso e l’uscita dalle chiese si deve svolgere senza creare assembramenti anche sul sagrato e in sacrestia.
- Al termine di ogni celebrazione le panche e le sedie saranno igienizzate.
- Nelle eventuali celebrazioni all’aperto valgono tutte le disposizioni per le celebrazioni in chiesa.
Per la celebrazione della Messa
- Non saranno distribuiti sussidi cartacei né per la liturgia né per il canto.
- I microfoni dell’ambone o del leggio saranno posizionati in modo tale da non essere tenuti in mano e la loro asta non debba essere spostata o regolata in altezza da più persone. Eventuali lettori saranno muniti di guanti.
- Non ci sarà la processione offertoriale.
- Non ci sarà il giro del cestino per la questua. Le offerte i fedeli potranno farle in apposite cassette.
- Si eviterà lo scambio della pace.
- Per la distribuzione della comunione, il celebrante curerà l’igiene delle mani, indosserà guanti monouso e la mascherina e distribuirà l’Eucaristia passando tra i fedeli. Chi desidera ricevere la comunione rimane in piedi.
- I fedeli rimuoveranno la mascherina esclusivamente per ricevere l’Eucarestia che sarà distribuita esclusivamente sulla mano. La mascherina in ogni caso non va lasciata incustodita e sui banchi.
Questo è il cartello che troverete all’ingresso della Chiese nella nostra Diocesi
È stato firmato giovedì 7 maggio, a Palazzo Chigi, il Protocollo che permetterà la ripresa delle celebrazioni con il popolo. Ne dà notizia l’Ufficio comunicazioni sociali della Cei. Il testo giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra la Conferenza episcopale italiana, il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno – nello specifico delle articolazioni, il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci – e il Comitato Tecnico-Scientifico.
Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il Protocollo indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali. Nel predisporre il testo, precisa la nota, «si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale». Il Protocollo – firmato dal presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – entrerà in vigore da lunedì 18 maggio.
«Il Protocollo è frutto di una profonda collaborazione e sinergia fra il Governo, il Comitato Tecnico-Scientifico e la Cei, dove ciascuno ha fatto la sua parte con responsabilità», ha evidenziato il cardinale Bassetti, ribadendo l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto. «Le misure di sicurezza previste nel testo – ha sottolineato il presidente Conte – esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura. Ringrazio la Cei per il sostegno morale e materiale che sta dando all’intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese». «Fin dall’inizio abbiamo lavorato per giungere a questo Protocollo – ha concluso il ministro Lamorgese -: il lavoro fatto insieme ha dato un ottimo risultato. Analogo impegno abbiamo assunto anche con le altre Confessioni religiose».