Da Soncino Francesco (1586), Trasfigurazione

28 febbraio 2021 – II domenica di Quaresima

Piccola guida per la preghiera
Preparate un angolo della casa dedicato alla preghiera, con la Bibbia, una immagine sacra, e una candela da accendere durante la preghiera. Dopo il segno di croce si legge il Vangelo. Poi lo si commenta brevemente insieme, magari facendosi aiutare dal commento che si trova qui sotto.
Dopo la breve condivisione trovate una preghiera dialogata, e a seguire le preghiere dei fedeli che saranno lette anche alla Messa in parrocchia. Alla fine si possono aggiungere delle preghiere spontanee.
Padre nostro e benedizione finale. Possiamo anche arricchire la preghiera con un canto.

Preghiamo insieme
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

INSIEME (genitori e figli): Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

VANGELO
Dal Vangelo secondo Marco (9, 2-10)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Parola del Signore. Lode a Te o Cristo

RIFLESSIONE DI P. ERMES RONCHI
L’ineffabile luce di Dio per noi mendicanti di senso
La Quaresima ci sorprende con il Vangelo della Trasfigurazione, pieno di sole e di luce, che mette ali alla nostra speranza. Una pagina di teologia per immagini: si tratta di vedere Gesù come il sole della nostra vita, e la nostra vita muoversi sotto il sole di Dio. Gesù chiama di nuovo con sé i primi chiamati: tutto è narrato dal punto di vista dei discepoli, di ciò che accade loro, del percorso che loro e noi possiamo compiere per giungere a godere la bellezza della luce. Li porta su di un alto monte e fu trasfigurato davanti a loro: i monti nella Bibbia sono dimora di Dio, ma offrono anche la possibilità di uno sguardo nuovo sul mondo, colto da una nuova angolatura, osservato dall’alto, da un punto di vista inedito, il punto di vista di Dio.
La nostra comprensione, la nostra intelligenza, la nostra luce non ci bastano, le cose attorno a noi non sono chiare, la storia e i sentieri del futuro per nulla evidenti. Come Pietro e i suoi due compagni, anche noi siamo mendicanti di luce, mendicanti di senso e di cielo. E la fede che cerchiamo è «visione nuova delle cose» (G. Vannucci), «vedere il mondo in altra luce» (M. Zambrano).
Pietro ci apre la strada con la sua esclamazione straordinaria: maestro che bello qui! E vorrei, balbettando come il primo dei discepoli, dire che anch’io ho sfiorato, qualche volta almeno, la bellezza del credere. Che anche per me credere è stato acquisire bellezza del vivere. La fede viva discende da uno stupore, da un innamoramento, da un «che bello!» che trema negli occhi e nella voce. La forza del cuore di Pietro è la scoperta della bellezza di Gesù, da lì viene la spinta ad agire (facciamo, qui, subito…). Succede anche a me: la vita non avanza per ordini o divieti, ma per una seduzione. E la seduzione nasce da una bellezza, almeno intravista, anche se per poco, anche solo la freccia di un istante: il volto bello di Gesù, sguardo gettato sull’abisso di Dio. Guardano i tre, si emozionano, sono storditi: davanti a loro si è aperta la rivelazione stupenda di un Dio luminoso, bello, solare. Un Dio da godere, un Dio da stupirsene. E che in ogni figlio ha seminato la sua grande bellezza.
Venne dal cielo una nube, e dalla nube una voce: ascoltate lui. Gesù è la Voce diventata volto. Il mistero di Dio è ormai tutto dentro Gesù. E per noi cercatori di luce è tracciata la strada maestra: ascoltatelo, dare tempo e cuore alla Parola, fino a che diventi carne e vita. E poi seguirlo, amando le cose che lui amava, preferendo coloro che lui preferiva, rifiutando ciò che lui rifiutava. Allora vedremo la goccia di luce nascosta nel cuore vivo di tutte le cose, vedremo un germoglio di luce spuntare e arrampicarsi in noi.
Proviamo a condividere qualche riflessione

PREGHIERA DIALOGATA

Genitori: Tu, Gesù ci inviti a camminare verso la cima,
tenendo alto lo sguardo per accorgerci della tua presenza
e sentire la tua chiamata.

Figli: Insegnaci a cercare adulti capaci di indicarci la giusta strada,
il sentiero che ci porta a guardare la luce vera.
Luce che allontana le tenebre della tristezza, dell’angoscia e della paura.

Genitori: Illumina la nostra vita con la luce del tuo volto.
Così che anche noi possiamo riflettere
l’amore che il Padre ha per ciascuno di noi.

Figli: Insegnaci ad ascoltare le tue parole di salvezza
che si effondono lievi su noi e sulla nostra famiglia.

Genitori: Fa’ che anche noi possiamo “trasfigurarci” per permettere,
a coloro che ci incontrano, di riconoscere l’amore
che il Padre ha per tutti gli uomini. AMEN

Ad ogni preghiera rispondiamo: “Padre di ogni consolazione, ascoltaci!”

– Perché la Chiesa, guidata dallo spirito di Cristo, sappia condurre gli uomini con saggezza e verità per il bene del mondo intero. Preghiamo.

– Perché lo Spirito Santo infonda in tutti il dono della pace che ha per fondamento la giustizia e l’amore, quella giustizia e amore che ci ha insegnato Gesù. Preghiamo.

– Perché l’annuncio di fede che vivremo in questo tempo di Quaresima aiuti ogni giovane e ogni adulto a sradicare tutto quello che impedisce di vivere bene insieme e venga tolta da noi ogni gelosia, ruggine, pregiudizio. Preghiamo.

– Perché non pensiamo soltanto a noi stessi o a chi ci vuole bene ma, come ci hai insegnato Tu, possiamo ogni giorno pensare agli altri, incontrandoti in chi è povero, malato, solo, straniero. Preghiamo.

– Perché le caritas parrocchiali, e tutti i volontari, vivano sempre con entusiasmo, umiltà, semplicità e gioia di condividere tempo con chi è nel bisogno e diventare così lievito per la comunità intera. Preghiamo.


PADRE NOSTRO

Benedizione finale – I genitori segnano i figli sulla fronte
Benedici Signore la nostra famiglia … (i nomi di mamma, papà, dei figli)
E benedici tutte le famiglie, soprattutto coloro che hanno bisogno della serenità.
Ricordati di … (nomi di qualcuno che si vuol ricordare in particolare)
Veglia su di noi e accompagnaci in questo nostro cammino. Amen.


Impegno
Prendiamoci l’impegno di pregare insieme e impegniamoci a farci prossimo a chi è più difficoltà, anche contribuendo per le necessità che la parrocchia ci indica.