Ambito romano (1716), Processione del Corpus Domini

DOMENICA CORPUS DOMINI – 6 giugno 2021 

Piccola guida per la preghiera

Preparate un angolo della casa dedicato alla preghiera, con la Bibbia, una immagine sacra, e una candela da accendere durante la preghiera. Dopo il segno di croce si legge il Vangelo. Poi lo si commenta brevemente insieme, magari facendosi aiutare dal commento che si trova qui sotto.

Dopo la breve condivisione trovate una preghiera dialogata, e a seguire le preghiere dei fedeli che saranno lette anche alla Messa in parrocchia. Alla fine si possono aggiungere delle preghiere spontanee.

Padre nostro e benedizione finale. Possiamo anche arricchire la preghiera con un canto.

 

Preghiamo insieme

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen 

INSIEME (genitori e figli): Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

 

VANGELO

Dal Vangelo secondo Marco                                                                                   (14,12-16.22-26)

Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».

Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».

I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».

Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Parola del Signore.                                       

Lode a Te o Cristo

 

RIFLESSIONE DI P. ERMES RONCHI

Il suo sangue nelle nostre vene. Così l’eucarestia ci trasforma

Prendete, questo è il mio corpo. Il verbo è preciso e nitido come un ordine: prendete. Stringente e senza alibi. Gesù non chiede agli Apostoli di adorare, contemplare, venerare quel Pane, dice molto di più: io voglio stare nelle tue mani come dono, nella tua bocca come pane, nell’intimo tuo come sangue, farmi cellula, respiro, pensiero di te. Tua vita. Vi prego, prendete e dentro risuona tutto il bisogno di Dio di realizzare con noi una comunione senza ostacoli, senza paure, senza secondi fini.

«Stringiti in me, stringimi in te» (G. Testori): il mio cuore lo assorbe, lui assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola. Lo esprime con una celebre formula Leone Magno: partecipare al corpo e al sangue di Cristo non tende ad altro che a trasformarci in quello che riceviamo. Che possiamo tutti diventare ciò che riceviamo: anche noi corpo di Cristo. E allora capiamo che Dio non è venuto nel mondo con il semplice obiettivo di perdonare i nostri peccati. Sarebbe una visione riduttiva, sia di Dio che dell’uomo. Il suo progetto è molto più grande, alto, potente: portare cielo nella terra, Dio nell’uomo, vita immensa in questa vita piccola. Molto più del perdono dei peccati: è venuto a portare se stesso. Siamo abituati a pensare Dio come Padre, portatore di quell’amore che ci è necessario per venire alla vita; ma Dio è anche Madre, che nutre di sé i suoi figli, li nutre al suo petto, con il suo corpo.

Ed è anche Sposo, amore esuberante che cerca risposta. Dice Gesù: i miei discepoli non digiunano finché lo sposo è con loro. E l’incontro con lui è come per gli amanti del Cantico: dono e gioia, intensità e tenerezza, fecondità e fedeltà. Nel suo corpo Gesù ci dà tutta la sua storia, di come amava, come piangeva, come gioiva, ciò che lo univa agli altri: parola, sguardo, gesto, ascolto, cuore. Prendete questo corpo, vuol dire: fate vostro questo mio modo di stare nel mondo, il mio modo libero e regale di avere cura e passione per ogni forma di vita. Con il suo corpo Gesù ci consegna la sua storia: mangiatoia, strade, lago, volti, il duro della Croce, il sepolcro vuoto e la vita che fioriva al suo passaggio.

Con il suo sangue, ci comunica il rosso della passione, la fedeltà fino all’estremo. Vuole che nelle nostre vene scorra il flusso caldo della sua vita, che nel cuore metta radici il suo coraggio. Che si estende fino ad abbracciare tutto ciò che vive quaggiù sotto il sole, i poveri, gli scartati, e poi i nostri fratelli minori, le piccole creature, il filo d’erba, l’insetto con il suo misterioso servizio alla vita, in un rapporto non più alterato dal verbo prendere o possedere, ma illuminato dal più generoso, dal più divino dei verbi: donare.

 

Proviamo a condividere qualche riflessione

 

Genitori:     Signore, tu sei il pane che dà la vita al mondo.

Signore, tu sei il pane del servizio e dell’amore.

Signore, tu sei il pane che sazia la fame dell’uomo.

 

Figli:          Signore, tu sei il pane che dona all’uomo la salvezza.

Signore, tu sei il pane che ci raccoglie nell’unità.

 

Genitori:     Signore, tu sei il pane che toglie il peccato del mondo.

Signore, tu sei il pane che vince il dolore e la morte.

Signore, tu sei il pane che fa gustare la comunione con te.

 

Figli:           Signore, tu sei il pane che sostiene il nostro cammino.

Signore, tu sei il pane che ci fa pregustare il banchetto del cielo.

 

Genitori:     Dio che sei Padre, Figlio e Spirito Santo,

rendici una Chiesa sempre più comunione di amore,

innamorata di Te, docile alla tua volontà,

costruttrice di pace, testimone del Tuo amore.

 

Ad ogni preghiera rispondiamo: “Padre santo, ascoltaci”

  • Signore Gesù, tu sei per tutti pane di vita: ti preghiamo per la Chiesa e per la nostra parrocchia, perché sia sempre più comunità dove ci sia la condivisione, l’amicizia, l’amore per ogni persona. Preghiamo.
  • Signore Gesù, tu sei gioia che abbraccia ogni persona: ti preghiamo perché le Messe che celebriamo siano sempre piene di vita e di gioia come tu vuoi e ognuno ne esca trasformato e arricchito. Preghiamo.
  • Signore Gesù, tu sei amore che perdona: ti preghiamo perché la pace fiorisca in ogni parte del mondo e i responsabili delle guerre possano cambiare modo di pensare e di vivere. Preghiamo.
  • Signore Gesù, tu sei bellezza che non finisce mai: ti preghiamo per la nostra città e per la nostra Italia, perché sia sempre più accogliente e ospitale e trovi la sua strada in questo tempo così complicato. Preghiamo.
  • Signore Gesù, tu sei speranza per tutti: ti preghiamo per tutte le persone che soffrono e che sono povere, perché la tua forza le raggiunga grazie alla nostra vicinanza. Preghiamo.

 

 PADRE NOSTRO

 

Benedizione finale – I genitori segnano i figli sulla fronte

Benedici Signore la nostra famiglia … (i nomi di mamma, papà, dei figli)

E benedici tutte le famiglie, soprattutto coloro che hanno bisogno della serenità.

Ricordati di … (nomi di qualcuno che si vuol ricordare in particolare)

Veglia su di noi e accompagnaci in questo cammino pasquale. Amen.

 

 

Impegno: Impegniamoci a pregare per le famiglie che attraversano un momento di fatica e facciamoci vicino a chi è più difficoltà, anche contribuendo per le necessità che la parrocchia ci indica.

 

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