Benedizione del Mare (14 agosto 2019)

Stiamo celebrando l’Eucaristia la sera della vigilia della solennità di Maria che veneriamo assunta in cielo, dopo la morte che, come ogni creatura anche lei ha conosciuto, ma della quale, a differenza delle altre creature, non ha subito gli effetti devastanti, perché ha beneficiato da subito della risurrezione di suo figlio, Gesù.

L’Eucaristia la stiamo celebrando in un luogo particolare, negli spazi del nostro porto, vicino al mare e per una ragione particolare, per chiedere al Signore la sua benedizione a protezione nostra e del mare.

Vorrei condividere con voi due domande che ci consentono di cogliere e di apprezzare il significato del gesto che stiamo compiendo. Perché prestare attenzione al mare e perché la nostra attenzione al mare la esprimiamo con la celebrazione dell’Eucaristia e la richiesta al Signore della sua benedizione?

Perché prestare attenzione al mare? Perché il mare ci garantisce la vita, la buone qualità della nostra esistenza, offrendoci un cibo (il pesce) particolarmente utile per la nostra salute, garantendoci riposo e sollievo nella fatica della nostra vita.

Facciamo in modo che il nostro non resti un apprezzamento vago e sterile, ma che si traduca in una cura sempre più concreta della “salute” del mare. Una cura che vede impegnati non solo i nostri amministratori e le autorità portuali, ma anche ciascuno di noi con uno stile di vita, con comportamenti personali fatti di gesti, semplici e concreti, che evitano l’inquinamento che avvelena non solo le acque, ma anche gli “abitanti” del mare.

La seconda domanda. Perché manifestiamo la nostra attenzione al mare, alla vigilia della solennità di Maria assunta in cielo, con la celebrazione della Messa e con la richiesta al Signore della sua benedizione?

Una prima risposta è offerta da quei fatti  di cronaca dove il mare diventa luogo di morte, per fenomeni naturali, per incidenti e per l’imprudenza delle persone. Per questo, mentre affidiamo al Signore le vittime del mare, gli chiediamo di custodire il mare come risorsa preziosa per la nostra vita e di educarci a un utilizzo sapiente e rispettoso di questa risorsa.

La richiesta al Signore della sua benedizione è, inoltre, pertinente perché il Signore, come scrive l’apostolo Paolo nella prima lettera ai cristiani di Corinto, ci dà la vittoria sulla morte per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Grazie a Gesù Cristo, quindi, la morte non tiene più in pugno la nostra vita, non risulta più incontrastato vincitore.

Un’ultima risposta alla nostra domanda ci viene offerta da Maria stessa, che veneriamo Assunta in cielo.

La madre di Gesù è riconosciuta “beata (fortunata, degna di ammirazione)” dal figlio, perché “ha ascoltato e osservato Parola di Dio”. Maria, che da subito viene liberata dalla morte che l’ha colpita, ci dice che anche noi saremo riconosciuti da suo figlio persone “beate”, fortunate, degne di ammirazione, se nei giorni della nostra vita daremo ascolto al Signore e osserveremo le sue parole, perché solo così anche noi parteciperemo alla vittoria che Cristo ha ottenuto sulla morte e che Maria ha goduto anticipatamente, in modo singolare. E la parola del Signore promette che non solo noi parteciperemo a questa vittoria, ma che anche la creazione stessa, mare compreso, “sarà liberata dalla schiavitù della corruzione (alimentata dalla morte) per entrare nella gloria dei figli di Dio” (Rm 8,21).

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