Festa di S.Maria Goretti (Corinaldo, 9 luglio 2017)

E’ una felice coincidenza il fatto che nella domenica in cui la comunità di Corinaldo ricorda S. Maria Goretti, nata e cresciuta in questo paese, abbiamo ascoltato questo brano del vangelo di Matteo, perché ci consente di comprendere la singolare santità di questa ragazzina dodicenne.

Nel testo del vangelo troviamo una parola di lode al Padre e un invito a chi è “stanco e oppresso”. Gesù pronuncia questa lode al Padre in un momento difficile del suo ministero: i villaggi del lago dove ha trascorso più tempo, ha parlato e ha operato molte guarigioni, non lo hanno riconosciuto come il Messia, il Salvatore; inoltre i capi del popolo (i “sapienti e i dotti”) lo contrastano ormai apertamente.

In questa situazione fallimentare Gesù scorge però che qualcuno ha ascoltato la sua parola, ha compreso i suoi gesti, lo ha riconosciuto come portatore di una speranza grande e forte per la propria vita. Questi sono i “piccoli” di cui Gesù parla al Padre e per i quali lo benedice: persone semplici,  disponibili a dargli fiducia, persone che non godono di grande reputazione agli occhi di chi si considera grande, importante, sapiente. Queste persone hanno compreso Gesù e lo hanno accolto nel loro cuore, gli hanno fatto posto nella loro vita.

L’invito di Gesù ad “andare da Lui”, a entrare in rapporto con Lui, ad “imparare da Lui”, è rivolto a persone in difficoltà, persone che sono stanche perché oppresse dalla fatica e dalle prove della vita; l’invito è accompagnato poi dalla promessa che in Lui troveranno quel ristoro per la loro esistenza, desiderato e a lungo cercato.

Guardiamo a Maria Goretti, a Marietta, alla sua vicenda alla luce delle parole di Gesù. Noi ammiriamo e onoriamo come santa, Marietta per quello che ha fatto. Le decisioni che Maria ha preso, opporsi a chi la stava insidiando e offrire il perdono a chi le stava togliendo la vita, non s’improvvisano, ma vanno preparate da altre decisioni, più quotidiane, che si prendono nella vita.

Maria è una dei piccoli di cui parla bene Gesù e per i quali loda Dio Padre, “piccola”, perché giovanissima, dodicenne e perché povera, semplice, una dei piccoli che aveva accolto l’invito di Gesù, a fidarsi di Lui, a stare con Lui. Maria aveva imparato a fidarsi di Dio Padre come faceva Gesù («mamma non ti preoccupare, Dio non ci abbandonerà», sono le parole che rivolge alla mamma in un momento drammatico della sua famiglia); aveva imparato da Gesù ad aver un cuore grande, come il suo («adesso penserò io a mandare avanti la casa», questa è la decisione che Marietta prende a 10 anni, quando la mamma, dopo la morte del papà, è costretta a lavorare dal mattino alla sera). Maria alimenta anche un incontenibile desiderio d’incontrare Gesù, di stare con Lui («mamma quando potrò fare la prima comunione?»; alla sorella Teresa: «quando torniamo a ricevere Gesù?»). Questa amicizia con Gesù l’ha resa sapiente forte nello riconoscere e nell’opporsi al male («Ma che fai Alessandro? Dio non è contento», rimprovera il suo assalitore); ha reso il suo cuore mite come quello di Gesù, capace, come ha fatto Gesù sulla croce con il malfattore, di desiderare di avere con sé in Paradiso il suo uccisore («Voglio Alessandro con me in Paradiso»).

Questa è la singolare santità di Maria Goretti, non solo per la sua giovane età, ma anche e soprattutto perché nella sua semplicità ha accolto Gesù e per questo è stata capace di accogliere nel proprio cuore la persona che le ha fatto tanto male e, in questo modo, di cambiare il suo cuore.

Al termine della Messa porteremo la statua di Marietta per le vie del paese, tra le nostre case. Lasciamoci portare da lei da Gesù, perché anche noi ci riconosciamo come lei piccoli e, spesso, ci sentiamo stanchi e oppressi, di fronte alle tante sfide e prove della vita. Lasciamoci convincere da lei a fidarci del Signore, a desiderare la sua presenza, ad ascoltare con fiducia la sua parola, ad incontrarlo nell’Eucaristia, a dire con fermezza di no al male che ci insidia; impariamo dal suo cuore mite a trattare le persone con delicatezza e amore, anche quelle che ci mostrano in tanti modi ostilità e inimicizia.