La riapertura della Cattedrale dopo il restauro (Domenica 24 Marzo 2002)

La Cattedrale rimessa a nuovo

La Cattedrale, come è noto, è la prima chiesa della diocesi, è la madre di tutte le chiese; è essa, infatti, il luogo privilegiato dove il Vescovo prega e celebra la liturgia; è la cattedra dalla quale il Vescovo, successore degli apostoli, insegna e guida la comunità cristiana affidata alle sue cure; è il centro dove si realizza l’unità della diocesi attorno al suo pastore. La Cattedrale è pure un luogo ricco di memorie, un edificio di pregio che custodisce opere insigni. Storia, arte e fede si fondono anche nel Duomo di Senigallia. Tra i ricordi basti ricordare quello del Beato Pio IX; tra le opere, la venerata effigie della Madonna della Speranza, patrona principale della città e della diocesi.
La riapertura della Cattedrale di Senigallia, dopo i lavori di restauro resisi necessari in seguito al terremoto del 1997, è un significativo evento di cui si rallegra l’intera Diocesi e in particolare il popolo senigalliese. Un sentito e doveroso ringraziamento va a tutti coloro – Enti pubblici, tecnici, impresari, maestranze – che con il loro contributo e la loro maestria ci permettono di vedere oggi il nostro Duomo consolidato e ringiovanito.
La Cattedrale, infatti, è come rinata: oltre che rafforzata nelle sue strutture architettoniche, si presenta ora, nelle nuove tinte, più bella e luminosa, avendo riacquistato vivezza e piena leggibilità delle sue linee.
Il rinnovamento della Cattedrale è peraltro un fatto emblematico che rimanda ad un altro e più importante rinnovamento. La Cattedrale è infatti il simbolo della comunità: se l’edificio si rinnova, anche la comunità è chiamata a rinnovarsi; se l’edificio di culto diviene più bello e funzionale, anche la Chiesa vivente è chiamata a compiere un’opera di “restauro”, così da divenire una bella e accogliente “casa di Dio”, un luogo dove Dio ama abitare, perché i fratelli realizzano la comunione e rendono testimonianza della loro fede.
+ Giuseppe Orlandoni, Vescovo

Lavori in Cattedrale

La cattedrale riapre dopo i lunghi lavori di consolidamento e miglioramento sismico effettuati dopo il terremoto del 1997.Per molti mesi, dall’aprile del 2000 al marzo del 2002 la cattedrale è stata chiusa. Con la fine dei lavori ci riapproprieremo del nostra cattedrale. Mi auguro che tutta la comunità Diocesana faccia festa per questo evento partecipando con gioia alla sua riapertura. Chi ha vissuto in prima persona le vicende del recupero sa con quale trepidazione ha trascorso questo periodo.
La cattedrale è la storia della chiesa vissuta, dalla data della sua costruzione (1762-1790) alla data odierna essa ha vissuto tutti gli eventi gioiosi e tristi del periodo storico, dalla visita del Papa Pio IX° che ne finanzio la facciata a tutti gli eventi sismici che hanno colpito le nostre zone. Negli archivi sono presenti tante testimonianze che riguardano lavori di recupero e restauro dopo eventi dannosi; alcuni hanno creato danni notevolissimi con la conseguente chiusura per periodi più o meno brevi. Si ricorda un terremoto del 1836, l’altro catastrofici del 1930 che sicuramente alcuni anziani ricorderanno che in quell’epoca crollo addirittura parte dell’arco laterale destro.
Anche pria degli eventi sismici recenti si era pensato ad suo restauro complessivo, poi con il terremoto del marzo 1997 la cattedrale ha subito danni ingentissimi, per fortuna senza crolli, che hanno reso precaria l’intera struttura, specialmente nella zona della facciata e del presbiterio il quale talaltro e rimasto interdetto per diverso tempo.
I lavori che si sono eseguiti sotto la Direzione della Soprintendenza ai beni Monumentali delle Marche ed in particolar modo Dall’architetto Biagio De Martinis che ha seguito il progetto complessivo e la direzione dei lavori avvalendosi di qualificate collaborazioni per i rilievi iniziali e le verifiche statiche ( dott. arch. Tonino Sartini per i rilievi iniziali – dott. ing. Giorgio Giorgi per le verifiche e la progettazione statica del miglioramento sismico in collaborazione con il dott ing. Piergiorgio Paolinelli).
Il complesso lavoro di studio ed individuazione storico-materico e lo studio approfondito del degrado e del comportamento sismico hanno richiesto tempi abbastanza lunghi che non vogliono dire trascuratezza ma consapevolezza del problema nella sua complessità. La cattedrale è una costruzione complessa e affascinante e nell’occasione è stata studiata dal punto di vista costruttivo e comportamentale, la documentazione prodotta è talmente vasta e importante che chiunque dovrà intervenire avrà una base solida di conoscenza per futuri studi ed interventi.
La parte realizzativa vera è propria è stata eseguita dall’impresa Rinaldo Fracassa di Teremo che ha dimostrato grande competenza e professionalità.
Il costante interessamento del nostro Vescovo Orlandoni e di don Pierdomenico Pasquini hanno fatto sì che si riuscisse a superare tutte le difficoltà e la stretta collaborazione tra professionisti privati, Soprintendenza e Diocesi ha fatto si che fosse possibile riaprire la cattedrale.
Tra i lavori più significativi che si sono eseguiti , di cui sarà possibile in occasione dell’apertura vedere alcuni particolari, va menzionato il consolidamento della copertura mediante la creazione di un cordolo in metallo con la revisione del manto di copertura e di tutte le capriate e orditure lignee, il consolidamento delle murature, il grande lavora di ancoraggio, consolidamento e miglioramento sismico della facciata il movimento di ribaltamento ha creato preoccupazione e problemi. Essa e stata assicurata all’edifico mediante perforazioni e tiranti in acciaio che dovranno per il futuro assicurare consistenza e sicurezza. A molti forse colpirà solo la ritinteggiatura della facciata e dell’interno, è vero che l’interno con la nuova illuminazione e la ritenteggiatura ha riacquistato un’atmosfera bellissima, ma la professionalità dei restauratori sia essi tecnici che esecutori sta nel non far risaltare i grandi lavori eseguiti, ma di renderli riconoscibili nel tempo senza alterare la fabbrica originaria ed in questo intento ci si é riusciti in maniera eccezionale.
Con la riapertura non si concludono completamente i lavori, sarà necessario completare il consolidamento ed il restauro del campanile, lavori che non richiedono la preclusione degli spazi sacri. Altri lavori saranno necessari come i pavimenti delle sacrestie, il restauro del coro dei canonici, la creazione di spazi di culto per il Beato Pio IX, certo non si potrà fare tutto e subito ma è importante che noi fedeli possiamo ritornare nella nostra cattedrale e continuare il cammino di comunità diocesana .

arch. Tonino Sartini

La costruzione dell’unica chiesa

Una folla dei grandi eventi ha preso parte all’attesa riapertura della Chiesa Cattedrale di Senigallia,
il 24 marzo, domenica delle Palme, dopo circa un anno e mezzo
di intensi lavori.
Il terremoto del 1997 aveva infatti causato gravi lesioni alla struttura del Duomo, duramente messa alla prova anche dai precedenti sisma che in più occasioni avevano colpito la città di Senigallia.
La S. Messa delle 11, momento centrale della giornata, è stata presieduta da Mons. Paolo Romeo, Nunzio apostolico in Italia.
Il vescovo di Senigallia, mons. Giuseppe Orlandoni, visibilmente soddisfatto del risultato ottenuto,
ha avuto parole di ringraziamento per coloro che hanno reso possibile i lavori: “Vorrei esprimere la più viva gratitudine a coloro che hanno contribuito ai lavori di restauro e hanno reso possibile il consolidamento e l’abbellimento di questa nostra Chiesa Cattedrale. Ringrazio gli enti pubblici che hanno contribuito in maniera determinante a questa realizzazione, ringrazio i tecnici e i funzionari della Sovrintendenza, ringrazio l’impresa e le maestranze che hanno eseguito i lavori, ringrazio tutti coloro che si sono adoperati a rendere possibile la riapertura della nostra Cattedrale”.
Presenti anche i Vescovi emeriti mons. Odo Fusi Pecci e mons. Mario Cecchini, insieme ai sindaci
della diocesi e al presidente della Provinicia, Giancarli.
Una giornata di festa che si è conclusa in serata con un concerto della Corale “Ferretti”
di Ancona nella ritrovata Cattedrale.

Alcuni passaggi dell’omelia di mons. Romeo

Sono contento che il mio fratello nell’episcopato Giuseppe mi abbia offerto l’occasione di essere con voi nel giorno in cui questa Chiesa di Senigallia segna una pietra miliare della sua storia con la riapertura della Cattedrale.
E’ bello vedere il vostro Vescovo, attorniato dai confratelli che ne hanno portato la guida pastorale prima, attorniato dal suo presbiterio, da coloro che presiedono alla comunione nelle singole comunità, vedere i religiosi e le religiose che hanno lasciato tutto per seguire Cristo da vicino, e vedere tanti laici che trasmettono la fede a cominciare da questa cellula così cara alla chiesa e alla società che è la famiglia, la chiesa domestica, il luogo della presenza e della comunione di Dio. Ciascuno nelle responsabilità che ricopre: professionali, civiche, di servizio.
Oggi per me è una grande gioia, svolgendo la mia missione di rappresentanza del Santo Padre, essere in mezzo a voi e condividere questo momento così bello per la comunità cristiana di Senigallia. Voglio dirvi di preparare il vostro futuro nella fedeltà al vostro passato, all’insegna del coraggio e della speranza. La vostra storia è intrisa di lavoro e fede. Senza questo binomio animatore del vostro glorioso e nobile passato non avremmo avuto questa Cattedrale.
Non è semplicemente una rievocazione del passato, ma un’occasione per progettare la costruzione di un futuro migliore.
La costruzione continua, deve continuare. Prima di tutto all’interno della comunità diocesana, con un continuo risvegliare, ravvivare e approfondire la fede in Dio. Il Papa ci invita a “prendere il largo” per pescare in acque profonde, ci invita a guardare in avanti e a scendere nel mistero di Dio e nella storia della salvezza.
Questo vuol dire edificare la chiesa locale e coltivare la volontà di vivere e testimoniare le ricchezze della fede ereditata, significa riconoscere che questo cammino si inserisce nel popolo di Dio che è in pellegrinaggio, che celebra Gesù il Salvatore, con l’unione a Lui attraverso la sacra liturgia dove si attinge quell’amore fraterno che è parola di speranza.
In questa Cattedrale fu battezzato Pio IX, ma quanta gente di voi e quanti figli illustri di questa terra che si sono impegnati nella diffusione del Vangelo, nella costruzione di un avvenire migliore, sono rinati nel fonte battesimale di questa Cattedrale, si sono nutriti in questo altare e davanti all’immagine della Madonna della Speranza hanno sentito la voce di Cana: “Fate tutto quello che Egli vi dirà” e sono ripartiti rinfrancati nella loro fede e decisi nel loro impegno.
La vostra adesione a Cristo e alla sua Chiesa esige una conversione continua. E’ questa la base di un serio ed efficace impegno ecclesiale che non si intimorisce né si smarrisce davanti ai mutamenti socio-culturali. Le crisi e tutta la complessità sollevata in questi ultimi tempi da un’ondata di materialismo ispirato da correnti e ideologie, sembrano voler cancellare dalla convivenza umana i legittimi valori spirituali e morali che la contraddistinguono. Il cristiano cosciente sarà sempre pronto a dare una risposta vittoriosa a quanti lo interrogano sulla speranza che lo anima. E la costruzione continua, deve continuare, superiore a tutte le sfide che vengono lanciate a tutta la pastorale della Chiesa.
L’apertura necessaria e imprescindibile a questo mondo nuovo che si intromette e invade la tradizionale tranquillità causerà certamente uno scontro, ma non abbiate paura: l’amore e la misericordia di Dio che nella storia dell’uomo ha una forma e un nome e si chiama Gesù Cristo, nella Risurrezione dello stesso Redentore dell’uomo si è rivelata più forte della morte, più forte del male e del peccato. Per poter vincere i momenti di sconforto che si presentano, così come li vinsero altri in passato, ripeto in questa Cattedrale oggi riaperta: voi stessi entrate a far parte della costruzione di un un edificio spirituale, la Chiesa che è in Senigallia. La costruzione continua, deve continuare.