Lettera alla Diocesi per la celebrazione del Sinodo Diocesano (Senigallia, 1 gennaio 2009)

1 gennaio 2009

Carissimi fratelli e sorelle,

mi rivolgo a ognuno di voi per comunicarvi ciò che mi sta a cuore e che desidero entri nelle vostre case. In questi anni ho conosciuto la vostra storia, ho incontrato il volto di tanti di voi, la vostra vita, le vostre conquiste e le vostre amarezze; mi sento pastore con voi e per voi, che con voi vuole costruire sempre più una comunità cristiana come la pensa il Signore. Il desiderio è realizzare insieme le condizioni perché le persone che vivono in questo territorio si sentano sostenute nelle loro difficoltà e nelle loro speranze ed aiutate a realizzarsi in pienezza. E poi permettere che tutti possano incontrare Cristo, Signore della vita, e innamorarsi di Lui per seguirlo e fare la sua volontà.

Per questo propongo alla nostra Chiesa di vivere un periodo bello e appassionante che diventi poi lo stile “normale” della nostra vita: il Sinodo diocesano. La motivazione profonda che mi anima è il progetto che il Signore ha su di noi: essere “Un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32), far sì che la Chiesa sia casa e scuola di comunione. Vogliamo essere insieme Chiesa che cammina nell’ascolto dello Spirito Santo e con questa forza metterci a servizio dell’uomo

Si apre dunque davanti a noi la strada del Sinodo, un cammino arduo ed entusiasmante, lungo il quale vorremmo sentire la potente mano di Dio che saprà guidarci, come guidò il suo popolo. Disponiamoci al cammino con il fermo proposito di essergli fedeli. Per questo vogliamo ascoltare la voce del Signore, quando vorrà parlarci nella sua Parola e nei segni dei tempi.
Siamo disposti ad ascoltare la voce dell’uomo e di ogni uomo della nostra terra, nelle critiche di chi ha perso la fede o ha trovato scandalo nella Chiesa, nella passione di chi ama la Chiesa, nel grido dei profeti che il Signore vorrà donarci, nello sguardo di quanti ci chiedono e chiederanno aiuto.
Siamo disposti a riconoscere che la verità supera le nostre menti e i confini angusti di quanto riteniamo scontato e assodato. Vogliamo essere attenti a tutti coloro che avranno qualcosa da dirci.
Siamo pronti ad accompagnare con la preghiera il cammino della nostra Chiesa, certi che solo dal Padre può venire la luce e la forza per operare le scelte più adatte, per parlare di Lui all’uomo di oggi, per rivivere il mistero della Pentecoste che spalanca le porte dei nostri cenacoli e rende i discepoli coraggiosi apostoli, ieri come oggi.

Qualcuno pensa che la Chiesa sia un po’ fuori moda, che stanchi con le sue celebrazioni, che non si capisca più dove sia il Vangelo a cui dice di ispirarsi… Ecco perché il Sinodo è una grande occasione. Perché tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo, visto che tutti potremo intervenire. Con coraggio ci porremo di fronte al Vangelo e alle sfide di oggi per costruire una Chiesa che renda visibile l’amore di Dio, qui, oggi.

Vi invito tutti a partecipare agli incontri che prossimamente saranno annunciati. Soprattutto vi invito a pregare perché il Sinodo sia percepito e vissuto come una grazia che il Signore vuol fare a ciascuno di noi.