Senigallia, 4 aprile 1999
E’ un tempo drammatico quello che stiamo vivendo. Il secondo millennio si sta chiudendo senza che si spezzi la tragica catena di guerre e odi tra popoli che hanno profondamente segnato la nostra epoca. Mentre nella vicina ex-Jugoslavia risuona cupo il fragore delle armi e la terra si macchia di crimini orrendi, si ha l’impressione che ancora una volta a prevalere siano gli istinti di morte.
Bisogna allora rassegnarsi alla violenza, alla sopraffazione, al male che si manifesta nelle sue molteplici forme? Sarà sempre la morte a cantare vittoria?
A Gerusalemme si è verificato un evento inaudito: Gesù di Nazareth, messo a morte sulla croce, è risorto. E’ questo l’annuncio radioso della Pasqua. La resurrezione di Gesù segna il trionfo della vita. La morte è stata sconfitta, non ha più l’ultima parola.
L’evento pasquale ci assicura che la storia, malgrado le sue contraddizioni e i segni apparentemente contrari, non cammina verso un traguardo di distruzione e di morte, ma verso una meta di vita che corrisponde a “cieli nuovi e terra nuova”. La Pasqua è un invito a riaccendere la speranza e superare la paura, lo sgomento, lo scoraggiamento.
La Pasqua è anche un appello a impegnarsi tutti fino in fondo per far prevalere le ragioni della vita. Dio vuole che tutti noi abbiamo la vita e operiamo per tutelarla, promuoverla e svilupparla in tutte le sue potenzialità.
Alla luce della Pasqua si comprende che la guerra, ogni guerra, è contro la vita e perciò contro l’uomo: è una follia, una sconfitta dell’umanità; parimenti si comprende che i conflitti non si risolvono con la forza delle armi, che sono strumento di morte, ma con la forza della ragione e cioè con il dialogo, il negoziato, il diritto e la storia dei popoli.
Auguro alla redazione e ai lettori del giornale una serena Pasqua. Che il Risorto immetta nel cuore dei governanti e di tutti gli uomini di buona volontà pensieri e progetti di pace. Che il Risorto comunichi a tutti noi la sua forza vitale per costruire insieme un futuro di concordia e fratellanza. Buona Pasqua !