Omelia nella Liturgia Penitenziale in occasione del Pellegrinaggio Nazionale dell’Unitalsi a Lourdes (Lourdes, 28 settembre 2004)

Lourdes, 28 settembre 2004

L’apostolo Pietro (1 Pt 2,1-10) ci ricorda che tutti noi siamo come pietre vive destinate a costruire un tempio spirituale, che è la casa dove Dio abita.
Il Vangelo di Matteo (Mt 7,21-27) ci fa capire che c’è modo e modo di costruire una casa. Se la casa è costruita sulla sabbia, alla prima tempesta crolla, non rimane in piedi. Se invece è costruita sulla roccia, rimane salda: può venire la pioggia, può soffiare il vento, può venire il terremoto, essa non cade.
Che cos’è la sabbia e che cos’è la roccia?
La sabbia è l’effimero, sono i falsi valori, sono gli idoli. Sono tutte quelle cose che nel tempo si rivelano inconsistenti e illusorie. E’ il mettere la fiducia esclusivamente nelle realtà umane; è il pensare di poter risolvere i problemi con i nostri mezzi, con le nostre capacità, con le sole risorse della scienza e della tecnica.
Si fa affidamento nei soldi, nel lavoro, nel titolo di studio, nel divertimento, nei ritrovati della scienza, nei rimedi della magia. Alla prova dei fatti, quando si presenta un serio problema della vita, ti accorgi di quanto limitate o ingannevoli siano queste realtà.
La roccia è Dio stesso, è la fede in lui. E’ la consapevolezza che solo Dio è il Salvatore. Niente è impossibile a lui, padre buono e misericordioso. Lui solo può guarire da quel male che è la radice di tutti i mali, il peccato. Lui solo può dare la pace del cuore.
“Non chi mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.
Costruire la casa sulla roccia significa impostare la nostra vita sulla base della fede e quindi mettendoci con fiducia nelle mani di Dio, rendendoci disponibili a fare la sua volontà. La volontà di Dio, anche quando non riusciamo a comprenderla, anche quando ci fa soffrire, riguarda sempre il nostro vero bene: i piani di Dio sono misteriosi, vanno al di là delle possibilità della nostra ragione, ma certamente riguardano il nostro vero bene. La volontà di Dio è che noi siamo salvi, che possiamo abitare per sempre nella casa del Padre per condividere la sua stessa vita. E’ nel fare la volontà di Dio che troviamo la nostra pace, la forza per affrontare le prove della vita, anche quelle più difficili. (cf. Daniele Tranquilli, + 1999, 21 anni).
Siamo venuti a Lourdes perché abbiamo tutti qualche desiderio, qualche cosa che ci preme riguardo a noi stessi o a persone che ci sono care. Vogliamo chiedere a Maria, all’Immacolata Concezione, il cui dogma è stato proclamato 150 anni fa dal papa senigalliese il Beato Pio IX, e che qui a Lourdes è stato confermato quattro anni dopo dalla stessa Vergine Maria apparendo a Santa Bernardetta, vogliamo chiedere qualche grazia che ci sta particolarmente a cuore. Forse vogliamo chiedere una grazia in riguardo alla salute. In effetti in questo luogo sono avvenuti diversi miracoli. Ma c’è una grazia più importante che tutti possiamo chiedere e per la quale la Madonna di Lourdes è particolarmente lieta di intercedere: è la grazia della fede. Con la fede otteniamo la pace del cuore, la forza di fare la volontà di Dio, la capacità di costruire la casa (il nostro futuro, la salvezza eterna) sulla roccia.
Attraverso il sacramento della riconciliazione ci prepariamo ora ad essere purificati e rinnovati nel nostro cuore. Il Signore conosce le nostre debolezze e povertà. Diciamogli che abbiamo bisogno del suo perdono e della sua misericordia. La Vergine Santa è desiderosa di venirci incontro facendoci assaporare la dolcezza del perdono da parte di suo Figlio. Lui è morto veramente per noi, per ciascuno di noi, per liberarci dai nostri peccati. E’ questo il momento di grazia in cui ci è chiesto di aprire il nostro cuore perché possiamo sperimentare l’amore misericordioso di Dio per noi.
Nel fare l’esame di coscienza, certamente dovremmo cercare di ricordare gli atteggiamenti e le volte in cui abbiamo offeso il Signore, abbiamo offeso il nostro prossimo o abbiamo mancato di rispetto verso noi stessi. Ma soprattutto è importante che ci interroghiamo su che cosa abbiamo costruito finora la nostra casa, la nostra vita: l’abbiamo veramente costruita sulla fede e quindi sul compimento della volontà di Dio?
Probabilmente questo è il peccato più grave che dovremmo confessare e per il quale dovremmo chiedere il perdono: perdonaci, Signore, per intercessione di tua Madre, se non abbiamo messo la nostra fiducia in te, se a te abbiamo preferito altre cose. Perdonaci se non ti abbiamo messo al centro della nostra vita, dei nostri affetti, dei nostri interessi. Donaci la grazia della conversione. Fa che ricevendo il tuo perdono possiamo tornare alle nostre case con un cuore sereno, fiducioso, rappacificato, e con gli occhi luminosi, perché si sono incrociati con lo sguardo materno e rassicurante di tua Madre, l’Immacolata, la tutta bella, la tutta santa, che non ci fa mancare il suo aiuto e la sua protezione.

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