I discepoli che gli chiedevano «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua» (Mt 26,17). Gesù risponde che è suo desiderio celebrare la Pasqua non da solo, ma con loro («Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”», Mt 26,18). Desiderio che Gesù confermerà la sera stessa della celebrazione della Pasqua («Quando venne l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione…», Lc 22,14-15).

Il desiderio di Gesù è indicazione preziosa per noi, suoi discepoli, che ci apprestiamo a vivere la Settimana Santa, il “centro” dell’anno liturgico e il “cuore” della vita cristiana. Gesù ci ricorda che ci vuole coinvolgere, perché noi siamo i beneficiari della Pasqua, della sua morte e risurrezione.

I riti dell’azione liturgica del Triduo, che culminerà nella Veglia della notte di Pasqua, ci consentiranno di partecipare in prima persona e come comunità cristiana alla Pasqua di Gesù, di beneficiare della sua morte e risurrezione.

Dalle celebrazioni che si svolgeranno durante questa settimana ci viene data l’opportunità di ricevere in dono la vita nuova del Signore Risorto, un’opportunità che resta sempre preziosa anche se la situazione di pandemia ci imporrà limitazioni nelle celebrazioni.

Il mio invito, pertanto, è fare il possibile per partecipare alle celebrazioni liturgiche, con la consapevolezza del dono che ci viene offerto e con la serenità che il dono del Risorto, anche nelle condizioni difficili e sofferte che stiamo vivendo, non viene meno, né perde un po’ della sua ricchezza.

+ Franco, Vescovo

 

Settimana-Santa-2021

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