SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO – 14 giugno 2020
Preghiamo insieme
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
INSIEME (genitori e figli): Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,51-58)
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Parola del Signore.
Lode a Te o Cristo
RIFLESSIONE DI PAPA FRANCESCO
Ricordati, dice oggi la Parola divina a ciascuno di noi. Dal ricordo delle gesta del Signore ha preso forza il cammino del popolo nel deserto; nel ricordo di quanto il Signore ha fatto per noi si fonda la nostra personale storia di salvezza. Ricordare è essenziale per la fede, come l’acqua per una pianta: come non può restare in vita e dare frutto una pianta senza acqua, così la fede se non si disseta alla memoria di quanto il Signore ha fatto per noi. «Ricordati di Gesù Cristo».
Ricordati. La memoria è importante, perché ci permette di rimanere nell’amore, di ri-cordare, cioè di portare nel cuore, di non dimenticare chi ci ama e chi siamo chiamati ad amare. Eppure questa facoltà unica, che il Signore ci ha dato, è oggi piuttosto indebolita. Nella frenesia in cui siamo immersi, tante persone e tanti fatti sembrano scivolarci addosso. Si gira pagina in fretta, voraci di novità ma poveri di ricordi. Così, bruciando i ricordi e vivendo all’istante, si rischia di restare in superficie, nel flusso delle cose che succedono, senza andare in profondità, senza quello spessore che ci ricorda chi siamo e dove andiamo. Allora la vita esteriore diventa frammentata, quella interiore inerte.
Ma la solennità di oggi ci ricorda che nella frammentazione della vita il Signore ci viene incontro con una fragilità amorevole, che è l’Eucaristia. Nel Pane di vita il Signore viene a visitarci facendosi cibo umile che con amore guarisce la nostra memoria, malata di frenesia. Perché l’Eucaristia è il memoriale dell’amore di Dio. Ecco perché ci fa tanto bene il memoriale eucaristico: non è una memoria astratta, fredda e nozionistica, ma la memoria vivente e consolante dell’amore di Dio. Nell’Eucaristia c’è tutto il gusto delle parole e dei gesti di Gesù, il sapore della sua Pasqua, la fragranza del suo Spirito. Ricevendola, si imprime nel nostro cuore la certezza di essere amati da Lui.
Così l’Eucaristia forma in noi una memoria grata, perché ci riconosciamo figli amati e sfamati dal Padre; una memoria libera, perché l’amore di Gesù, il suo perdono, risana le ferite del passato e pacifica il ricordo dei torti subiti e inflitti; una memoria paziente, perché nelle avversità sappiamo che lo Spirito di Gesù rimane in noi. L’Eucaristia ci incoraggia: anche nel cammino più accidentato non siamo soli, il Signore non si scorda di noi e ogni volta che andiamo da Lui ci ristora con amore.
L’Eucaristia ci ricorda anche che non siamo individui, ma un corpo. Come il popolo nel deserto raccoglieva la manna caduta dal cielo e la condivideva in famiglia (cfr Es 16), così Gesù, Pane del cielo, ci convoca per riceverlo, riceverlo insieme e condividerlo tra noi. L’Eucaristia non è un sacramento “per me”, è il sacramento di molti che formano un solo corpo, il santo popolo fedele di Dio. L’Eucaristia è il sacramento dell’unità. Chi la accoglie non può che essere artefice di unità, perché nasce in lui, nel suo “DNA spirituale”, la costruzione dell’unità. Questo Pane di unità ci guarisca dall’ambizione di prevalere sugli altri, dall’ingordigia di accaparrare per sé, dal fomentare dissensi e spargere critiche; susciti la gioia (lui dice: gloria) di amarci senza rivalità, invidie e chiacchiere maldicenti.
Proviamo a condividere qualche riflessione
PREGHIERA DIALOGATA
Genitori: Signore, tu sei il pane che dà la vita al mondo.
Signore, tu sei il pane del servizio e dell’amore.
Signore, tu sei il pane che sazia la fame dell’uomo.
Figli: Signore, tu sei il pane che dona all’uomo la salvezza.
Signore, tu sei il pane che ci raccoglie nell’unità.
Genitori: Signore, tu sei il pane che toglie il peccato del mondo.
Signore, tu sei il pane che vince il dolore e la morte.
Signore, tu sei il pane che fa gustare la comunione con te.
Figli: Signore, tu sei il pane che sostiene il nostro cammino.
Signore, tu sei il pane che ci fa pregustare il banchetto del cielo.
Genitori: Dio che sei Padre, Figlio e Spirito Santo,
rendici una Chiesa sempre più comunione di amore,
innamorata di Te, docile alla tua volontà,
costruttrice di pace, testimone del Tuo amore.
Ad ogni preghiera rispondiamo: Nutrici, Signore, con il Pane di vita
- Signore Gesù, tu sei per tutti pane di vita: ti preghiamo per la Chiesa e per la nostra parrocchia, perché sia sempre più comunità dove ci sia la condivisione, l’amicizia, l’amore per ogni persona. Preghiamo.
- Signore Gesù, tu sei gioia che abbraccia ogni persona: ti preghiamo perché le Messe che celebriamo siano sempre piene di vita e di gioia come tu vuoi e ognuno ne esca trasformato e arricchito. Preghiamo.
- Signore Gesù, tu sei amore che perdona: ti preghiamo perché la pace fiorisca in ogni parte del mondo e i responsabili delle guerre possano cambiare modo di pensare e di vivere. Preghiamo.
- Signore Gesù, tu sei bellezza che non finisce mai: ti preghiamo per la nostra città e per la nostra Italia, perché sia sempre più accogliente e ospitale e trovi la sua strada in questo tempo così complicato. Preghiamo.
- Signore Gesù, tu sei speranza per tutti: ti preghiamo per tutte le persone che soffrono e che sono povere, perché la tua forza le raggiunga grazie alla nostra vicinanza. Preghiamo.
PADRE NOSTRO
Benedizione finale – I genitori segnano i figli sulla fronte
Benedici Signore la nostra famiglia … (i nomi di mamma, papà, dei figli)
E benedici tutte le famiglie, soprattutto coloro che hanno bisogno della serenità.
Ricordati di … (nomi di qualcuno che si vuol ricordare in particolare)
Veglia su di noi e accompagnaci in questo cammino pasquale. Amen.
Impegno
Impegniamoci a farci prossimo a chi è più difficoltà, anche contribuendo per le necessità che la parrocchia ci indica.