5a DOMENICA DI PASQUA – 2 maggio 2021

Piccola guida per la preghiera
Preparate un angolo della casa dedicato alla preghiera, con la Bibbia, una immagine sacra, e una candela da accendere durante la preghiera. Dopo il segno di croce si legge il Vangelo. Poi lo si commenta brevemente insieme, magari facendosi aiutare dal commento che si trova qui sotto.
Dopo la breve condivisione trovate una preghiera dialogata, e a seguire le preghiere dei fedeli che saranno lette anche alla Messa in parrocchia. Alla fine si possono aggiungere delle preghiere spontanee.
Padre nostro e benedizione finale. Possiamo anche arricchire la preghiera con un canto.

Preghiamo insieme
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

INSIEME (genitori e figli): Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Parola del Signore.
Lode a Te o Cristo

RIFLESSIONE DI P. ERMES RONCHI
Gesù è la vite. E noi i tralci, nutriti dalla linfa dell’amore
Una vite e un vignaiolo: cosa c’è di più semplice e familiare? Una pianta con i tralci carichi di grappoli; un contadino che la cura con le mani che conoscono la terra e la corteccia: mi incanta questo ritratto che Gesù fa di sé, di noi e del Padre. Dice Dio con le semplici parole della vita e del lavoro, parole profumate di sole e di sudore.
Non posso avere paura di un Dio così, che mi lavora con tutto il suo impegno, perché io mi gonfi di frutti succosi, frutti di festa e di gioia. Un Dio che mi sta addosso, mi tocca, mi conduce, mi pota. Un Dio che mi vuole lussureggiante. Non puoi avere paura di un Dio così, ma solo sorrisi.
Io sono la vite, quella vera. Cristo vite, io tralcio. Io e lui, la stessa cosa, stessa pianta, stessa vita, unica radice, una sola linfa. Novità appassionata. Gesù afferma qualcosa di rivoluzionario: Io la vite, voi i tralci. Siamo prolungamento di quel ceppo, siamo composti della stessa materia, come scintille di un braciere, come gocce dell’oceano, come il respiro nell’aria. Gesù-vite spinge incessantemente la linfa verso l’ultimo mio tralcio, verso l’ultima gemma, che io dorma o vegli, e non dipende da me, dipende da lui. E io succhio da lui vita dolcissima e forte.
Dio che mi scorri dentro, che mi vuoi più vivo e più fecondo. Quale tralcio desidererebbe staccarsi dalla pianta? Perché mai vorrebbe desiderare la morte?
E il mio padre è il vignaiolo: un Dio contadino, che si dà da fare attorno a me, non impugna lo scettro ma la zappa, non siede sul trono ma sul muretto della mia vigna. A contemplarmi. Con occhi belli di speranza.
Ogni tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto. Potare la vite non significa amputare, bensì togliere il superfluo e dare forza; ha lo scopo di eliminare il vecchio e far nascere il nuovo. Qualsiasi contadino lo sa: la potatura è un dono per la pianta. Così il mio Dio contadino mi lavora, con un solo obiettivo: la fioritura di tutto ciò che di più bello e promettente pulsa in me.
Tra il ceppo e i tralci della vite, la comunione è data dalla linfa’ che sale e si diffonde fino all’ultima punta dell’ultima foglia. C’è un amore che sale nel mondo, che circola lungo i ceppi di tutte le vigne, nei filari di tutte le esistenze, un amore che si arrampica e irrora ogni fibra. E l’ho percepito tante volte nelle stagioni del mio inverno, nei giorni del mio scontento; l’ho visto aprire esistenze che sembravano finite, far ripartire famiglie che sembravano distrutte. E perfino le mie spine ha fatto rifiorire. «Siamo immersi in un oceano d’amore e non ce ne rendiamo conto» (G. Vannucci). In una sorgente inesauribile, a cui puoi sempre attingere, e che non verrà mai meno.

Proviamo a condividere qualche riflessione

PREGHIERA DIALOGATA

Genitori: Signore Gesù, Tu ci doni il tuo Spirito, il tuo amore
perché possiamo sperimentare sempre la tua presenza in mezzo a noi.

Figli: Il tuo Spirito è consolatore, è avvocato, si schiera dalla nostra parte
e ci aiuta a mettere in pratica ogni giorno la tua Parola.

Genitori: Lui ci ispira le parole belle e buone per venirci incontro
per parlare con dolcezze e rispetto, con tenerezza e amore
così che ogni persona che incontriamo possa sperimentare con noi la tua amicizia.

Figli: Riempi il nostro cuore di coraggio e di entusiasmo,
perché possiamo annunciare la Tua Parola con la vita e con l’esempio.

Genitori: Attorno a noi tante persone purtroppo sono preoccupate e stanno male:
ti preghiamo per loro, perché possano gustare la bellezza della fede
e la gioia di incontrare nella propria vita un Dio meraviglioso come te! Amen

Ad ogni preghiera rispondiamo: “Padre santo, ascoltaci”

– Signore, riporta una fecondità piena di vita nella Chiesa. Fa’ che non ci arrendiamo davanti alle difficoltà, che non barattiamo il Vangelo di Gesù con la sicurezza, l’approvazione del mondo o la tranquillità. Preghiamo.

– Signore, sostieni i genitori nel loro compito educativo. Fa’ che gli affanni e le preoccupazioni quotidiane non impediscano loro di ascoltare la tua Parola insieme ai loro figli. Possano dare e ricevere affetto. Preghiamo.

– Signore, non lasciarci mancare profeti vigorosi, che risvegliano le nostre coscienze da una colpevole inerzia. Suscita in mezzo a noi uomini e donne di riconciliazione, che fanno crescere il dialogo e la comprensione reciproca. Preghiamo.

– Signore, raggiungi con la tua presenza coloro di cui troppo spesso ci dimentichiamo. Incoraggia chi è disperato, apri una breccia nei loro cuori induriti, ricolma di pace quanti sono angosciati. E aiutaci a essere gente di cuore, che si cura dei più poveri e abbandonati. Preghiamo.

– Signore, accompagna i bambini che nelle prossime domeniche riceveranno per la prima volta l’Eucaristia. La loro fede, il loro desiderio di conoscerti possano contagiare la nostra comunità, così da camminare insieme ogni giorno nelle tue vie. Preghiamo.


PADRE NOSTRO

Benedizione finale – I genitori segnano i figli sulla fronte
Benedici Signore la nostra famiglia … (i nomi di mamma, papà, dei figli)
E benedici tutte le famiglie, soprattutto coloro che hanno bisogno della serenità.
Ricordati di … (nomi di qualcuno che si vuol ricordare in particolare)
Veglia su di noi e accompagnaci in questo nostro cammino. Amen.


Impegno
Prendiamoci l’impegno di pregare insieme e impegniamoci a farci prossimo a chi è più difficoltà, anche contribuendo per le necessità che la parrocchia ci indica.