Domenica 20 giugno 2021 – XII Domenica del Tempo Ordinario
Piccola guida per la preghiera
Preparate un angolo della casa dedicato alla preghiera, con la Bibbia, una immagine sacra, e una candela da accendere durante la preghiera. Dopo il segno di croce si legge il Vangelo. Poi lo si commenta brevemente insieme, magari facendosi aiutare dal commento che si trova qui sotto.
Dopo la breve condivisione trovate una preghiera dialogata, e a seguire le preghiere dei fedeli che saranno lette anche alla Messa in parrocchia. Alla fine si possono aggiungere delle preghiere spontanee.
Padre nostro e benedizione finale. Possiamo anche arricchire la preghiera con un canto.
Preghiamo insieme
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
INSIEME (genitori e figli): Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Marco (4,35-41)
In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.
Lode a Te o Cristo
RIFLESSIONE DI P. ERMES RONCHI
Dio non interviene al posto mio ma con me
Una notte di tempesta e di paura sul lago, e Gesù dorme. Anche il nostro mondo è in piena tempesta, geme di dolore con le vene aperte, e Dio sembra dormire.
Nessuna esistenza sfugge all’assurdo e alla sofferenza, e Dio non parla, rimane muto. È nella notte che nascono le grandi domande: Non ti importa niente di noi? Perché dormi? Destati e vieni in aiuto! I Salmi traboccano di questo grido, riempie la bocca di Giobbe, lo ripetono profeti e apostoli. Poche cose sono bibliche come questo grido a contestare il silenzio di Dio, poche esperienze sono umane come questa paura di morire o di vivere nell’abbandono.
Perché avete così tanta paura? Dio non è altrove e non dorme. È già qui, sta nelle braccia degli uomini, forti sui remi; sta nella presa sicura del timoniere; è nelle mani che svuotano l’acqua che allaga la barca; negli occhi che scrutano la riva, nell’ansia che anticipa la luce dell’aurora.
Dio è presente, ma a modo suo; vuole salvarmi, ma lo fa’ chiedendomi di mettere in campo tutte le mie capacità, tutta la forza del cuore e dell’intelligenza. Non interviene al posto mio, ma insieme a me; non mi esenta dalla traversata, ma mi accompagna nell’oscurità. Non mi custodisce dalla paura, ma nella paura. Così come non ha salvato Gesù dalla croce, ma nella croce.
L’intera nostra esistenza può essere descritta come una traversata pericolosa, un passare all’altra riva, quella della vita adulta, responsabile, buona. Una traversata è iniziare un matrimonio; una traversata è il futuro che si apre davanti al bambino; una traversata burrascosa è tentare di ricomporre lacerazioni, ritrovare persone, vincere paure, accogliere poveri e stranieri. C’è tanta paura lungo la traversata, paura anche legittima. Ma le barche non sono state costruite per restare ormeggiate al sicuro nei porti.
Vorrei che il Signore gridasse subito all’uragano: Taci; e alle onde: Calmatevi; e alla mia angoscia ripetesse: è finita. Vorrei essere esentato dalla lotta, invece Dio risponde chiamandomi alla perseveranza, moltiplicandomi le energie; la sua risposta è tanta forza quanta ne serve per il primo colpo di remo. E ad ogni colpo lui la rinnoverà.
Non ti importa che moriamo? La risposta, senza parole, è raccontata dai gesti: Mi importa di te, mi importa la tua vita, tu sei importante. Mi importano i passeri del cielo e tu vali più di molti passeri, mi importano i gigli del campo e tu sei più bello di loro. Tu mi importi al punto che ti ho contato i capelli in capo e tutta la paura che porti nel cuore. E sono qui. A farmi argine e confine alla tua paura. Sono qui nel riflesso più profondo delle tue lacrime, come mano forte sulla tua, inizio d’approdo sicuro.
Proviamo a condividere qualche riflessione
Genitori: Signore, ci siamo radunati, come tua famiglia, in questa Pasqua settimanale,
per riconoscere che tu Gesù sei un dono immenso.
Figli: Grazie Gesù, perché tu ci accogli come siamo
e ci riconosci tuoi fratelli, così da farci sperimentare la tua gioia.
Genitori: Il tuo Vangelo è la fonte della gioia vera,
quella che cambia la storia umana;
è il dono affidato a noi perché sia condiviso, e giunga così a tutti gli uomini,
Figli: Tu Signore ti prendi cura di ciascuno di noi,
sei l’unico capace di accompagnarci
per farci entrare nella bellezza del tuo amore infinito.
Genitori: Dio che sei Padre, Figlio e Spirito Santo,
rendici una Chiesa sempre più comunione di amore,
innamorata di Te, docile alla tua volontà,
costruttrice di pace, testimone del Tuo amore.
Ad ogni preghiera rispondiamo: “Padre santo, benedici i tuoi figli”
- Per tutta la Chiesa e per la nostra comunità: perché trovi ogni giorno la via giusta per annunciare la buona notizia che è il Vangelo di Gesù a tutti coloro che non lo vivono. Preghiamo.
- Per tutti i popoli della terra, in particolare per coloro che muoiono per la violenza, la fame, l’ingiustizia: perché, rifiutando di rassegnarci a questo stato di cose, sappiamo aprirci all’amore di Cristo, che porta salvezza e pace. Preghiamo.
- Per tutti i futuri mamme e papà: perché si sentano coinvolti nel progetto di Dio che li ha resi corresponsabili del grande dono della vita. Preghiamo.
- Per tutti coloro che parlano e agiscono con violenza seminando odio e divisione: perché la nostra testimonianza e le nostre scelte facciano conoscere la potenza trasformatrice del tuo amore che è misericordia, accoglienza, amicizia. Preghiamo.
- Per tutti coloro che sono in difficoltà: trovino in noi non delle persone che li schedano e li giudicano ma fratelli e sorelle disposti a fare con loro un pezzo di cammino. Preghiamo.
PADRE NOSTRO
Benedizione finale – I genitori segnano i figli sulla fronte
Benedici Signore la nostra famiglia … (i nomi di mamma, papà, dei figli)
E benedici tutte le famiglie, soprattutto coloro che hanno bisogno della serenità.
Ricordati di … (nomi di qualcuno che si vuol ricordare in particolare)
Veglia su di noi e accompagnaci in questo cammino pasquale. Amen.
Impegno: Impegniamoci a pregare per le famiglie che attraversano un momento di fatica e facciamoci vicino a chi è più difficoltà, anche contribuendo per le necessità che la parrocchia ci indica.